La ragione di fondo che ha spinto il ministro Valditara ad assumere l’iniziativa del voto di condotta è dovuta soprattutto all’aumento di episodi di violenza avvenuti a scuola nei confronti di compagni e anche di personale scolastico e connotabili all’interno del più ampio fenomeno del bullismo. Le statistiche più recenti delle Nazioni Unite riportano che nel mondo uno studente su tre, tra i 13 e i 15 anni, ha vissuto esperienze di bullismo. Nel mondo 246 milioni di bambini e adolescenti subiscono ogni anno qualche forma di violenza a scuola o episodi di bullismo. In Italia il ministero dell’istruzione ha attivato la piattaforma ELISA per conoscere, prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo nella scuola. Le rilevazioni registrate sono il risultato della partecipazione spontanea di studenti (232.011) e di docenti (50.538)
Dal monitoraggio del 21-22 risulta che i fenomeni sono in aumento rispetto alla rilevazione dell’anno scolastico precedente: il 21% dei ragazzi racconta di essere stato vittima di episodi di bullismo in modo occasionale, oltre il 4% in modo sistematico. Il 18% dice invece di aver preso parte ad atti di bullismo. L’8,8% ha subito prepotenze a causa del proprio background etnico (6,4% occasionale e 2,4% sistematico), Il 7,8% ha subito prepotenze di tipo omofobico (5,7% occasionale e 2,1% sistematico) Il 6,4% risulta aver subito prepotenze per una propria disabilità (4,5% occasionale e 1,9% sistematico).
Voto in condotta: una voce antica che viene dal passato
Formalmente oggi viene denominata valutazione del comportamento, ma per tutti, da sempre, è semplicemente il voto di condotta. Una storia, quella del voto di condotta, che viene da molto lontano, quando la prima vera riforma della scuola italiana, disposta da Giovanni Gentile, muoveva i primi passi cento anni fa. Da quella riforma è trascorso un secolo, ma in materia di condotta, dopo conferme, cancellazioni, attenuazioni e ripristini, si può dire che oggi si ritorna un po’ all’antico, che è come dire: non vi è nulla di nuovo sotto ilsole. O quasi. Era il 1923 e Gentile varava la sua riforma, definendo con il Regio Decreto 6 maggio 1923, n. 1054 l’Ordinamento dell’istruzione media e dei convitti nazionali che, in proposito, all’art. 82 disponeva: “la promozione è conferita agli alunni che nello scrutinio finale abbiano ottenuto voto non inferiore a sei decimi in ogni materia o complessivamente in ciascun gruppo di materie affini e otto decimi in condotta”. Da quel momento, quella disposizione è rimasta sostanzialmente immutata per molti decenni a sancire il lasciapassare per la promozione nella scuola secondaria.
Questo è solo un estratto dell’articolo. Abbiamo approfondito la riforma della condotta voluta dal ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, nel numero di ottobre di Tuttoscuola (n. 635) online su tuttoscuola.com. Un servizio a firma di Sergio Govi che parte dalle origini del voto in condotta per arrivare, analizzando numeri e dati e chiedendo opinioni autorevoli ad esperti del calibro dell’ex ministro dell’Istruzione, Luigi Berlinguer, all’attuale volontà di ripristinarlo. Proviamo quindi ad entrare nel merito del disegno di legge voluto da Valditara approfondendone novità e implicazioni, e a capire quali sono le reazioni della politica, del mondo sindacale, di quello dei dirigenti scolastici e dei genitori.
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L’autore
Sergio Govi
Ex dirigente scolastico, esperto di normativa scolastica. Cura per Tuttoscuola i servizi che richiedono un’attenta analisi dei dati come, per esempio, gli ultimi dossier sui diplomifici.
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Non solo condotta. Il numero di ottobre di Tuttoscuola è ricco di approfondimenti, di spunti di lavoro e di consigli utili alla gestione della scuola. Questo mese lo speciale de La Scuola che Sogniamo è dedicato all’Educazione Civica: dopo un’introduzione di Italo Fiorin, Giorgio Cavadi ci illustra il rapporto tra le discipline e l’educazione, mentre Arianna Cantaro ci parla del contributo della Filosofia all’Educazione Civica, Gino De Vecchis di quello della Geografia e Luca Fiorani del matrimonio inaspettato tra Scienza e Cittadinanza.
In questo numero continuiamo poi a parlare di valutazione educativa con Cristiano Corsini che ci spiega tutti gli equivoci e le disillusioni del voto, mentre Franca Da Re ci parla della competenza alfabetica funzionale.
Utilissimo alla gestione della scuola, l’approfondimento di Stefano Stefanel dedicato all’autonomia scolastica, differenziata e PNRR e l’articolo per i DSGA di Monia Meraviglia sui fondi MOF.
E poi ancora tante interviste al mondo della scuola, buone pratiche, consigli di esperti e sguardi sull’attualità. Da non perdere!
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