Bullismo su Internet: 354 denunce alla Polizia nel 2017

Bullismo su Internet: 354 denunce alla Polizia nel 2017

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Cyberbullismo, l’Italia tra le più esposte a rischi online

Lo dicono i dati diffusi oggi a Roma durante un incontro sul cyberbullismo organizzato dal Moige e dalla Polizia di Stato, con il patrocinio dei ministeri dell’Istruzione e del Lavoro e dell’ Anci. I numeri sono stati presentati in occasione del Safer Internet Day, la giornata per la sicurezza sul Web promossa da Bruxelles che si celebra oggi con eventi sui social e manifestazioni in 140 paesi del mondo, inclusi i 28 dell’Ue.

Le parole chiave per un uso corretto di Internet sono «consapevolezza, informazione, regole ed educazione», ha sottolineato la ministra Valeria Fedeli parlando ai ragazzi in un evento per il Safer Internet Day a Roma. E anche il Papa in un tweet ha ammonito: «Siamo tutti chiamati a impegnarci per proteggere i minori nel mondo digitale».

I dati Moige-La Sapienza
Secondo i dati della Polizia, sono state trattate 13 denunce di minori per stalking, 87 per diffamazione on-line e 79 per furto d’identità su social network. Sono 39, poi, i minori denunciati come responsabili di azioni di cyberbullismo: 13 per diffusione di materiale pedopornografico, 12 per diffamazione online e 11 per ingiurie, minacce e molestie. Nel corso dell’incontro sul bullismo online è stata presentata anche la ricerca svolta dalla professoressa Anna Maria Giannini della facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma su un campione di 1.342 ragazzi tra i 14 e i 19 anni. «Un ragazzo su tre – ha spiegato Giannini – rende accessibile sempre e a tutti il materiale condiviso sui social, 7 su 10 ritengono che si debba parlare solo con amici di problemi legati al bullismo in rete e sono in pochi a capire quanto è diffuso il fenomeno».

Da Twitter 5 consigli per il Web sicuro
Anche la piattaforma dei “cinguettii” prende posizione e lancia 5 consigli sugli strumenti per la sicurezza online: controllare i ‘tag’ nelle foto, silenziare un particolare account, rendere meno visibile il proprio profilo, bloccare una persona, azionare il filtro qualità. E per celebrare la giornata del Web sicuro ha lanciato una emoji speciale che si attiva attraverso l’uso degli hashtag #SaferInternetDay e #SID2018.

Microsoft: sicurezza Web, Italia decima su 23 paesi
Tra i dati diffusi oggi in occasione del Safer Internet Day ci sono i risultati del Digital Civility Index, ricerca che analizza le percezioni degli adolescenti (13-17) e degli adulti (18-74) rispetto all’educazione civica digitale e alla sicurezza online in 23 Paesi. Secondo lo studio, presentato da Microsoft, l’Italia si posiziona al 10° posto nella classifica per l’esposizione ai rischi online. In particolare – riferisce una nota – il 63% degli intervistati dichiara di essere stato vittima di almeno uno dei principali rischi online, in particolare di contatti indesiderati (45%) e di fake news, truffe e frodi online (28%). Tra le notizie positive per il nostro paese, invece, c’è il fatto che, stando ai dati, il 64% degli italiani vittime di molestie o frodi sul Web sa a chi rivolgersi per chiedere aiuto.

Unicef: ogni giorno 175mila bambini su Web
Pubblicati anche i dati Unicef, secondo i quali ogni giorno oltre 175mila bambini si connettono ad internet per la prima volta, al ritmo di un bambino ogni mezzo secondo. Nel mondo 1 utente su 3 è un bambino, con i giovani a rappresentare il gruppo di età più connesso, con il 71% di soggetti online a fronte del 48% della popolazione totale. Secondo Unicef – che per il Safer Internet Day ha lanciato la guida per genitori Come parlare ai bambini del web – nel mondo i giovani africani sono i meno connessi, con circa 3 giovani su 5 offline, mentre in Ue sono 1 su 25. Il 92% di tutte le Url connesse ad abusi sessuali su minori identificate a livello globale dalla Internet Watch Foundation sono localizzate in 5 paesi: Canada, Francia, Olanda, Federazione russa e Stati Uniti. Alcuni adolescenti, inviano 4000 messaggi al mese, o uno ogni sei minuti. Il 73% degli adolescenti possiede uno smartphone, con il quale è online «quasi costantemente».

Accordo tra Garante privacy e Polizia postale contro il cyberbullismo

Telefono Azzurro: 1 adolescente su 4 teme ricatti
Nella lotta al cyberbullismo è impegnato anche Telefono Azzurro, che oggi ha presentato i dati della ricerca Doxa Kids, sull’uso di device tecnologici da parte dei 12-18enni. Scoprendo che per il 72% degli adolescenti la paura maggiore è legata alla diffusione di foto intime e video a sfondo sessuale e che 1 su 4 teme di essere ricattato per la pubblicazione di questo genere di contenuti sui social o su whatsapp. Nel 2017 il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro ha gestito 220 casi di problematiche legate all’utilizzo di Internet: episodi di cyberbullismo (47%), sexting (24,5%), grooming (10,5%).

Dal Moige unità mobile antibullismo
Iniziative per il Web sicuro anche dal Moige, che – in collaborazione con la Polizia di Stato – promuove la lotta dal cyberbullismo a partire dalle scuole. La campagna prevede un numero verde (800937070), un sms dedicato (3933009090) e una rete di 500 giovani ambasciatori nelle scuole superiori del territorio nazionale. Ma anche un’unità mobile, donata da Enel Cuore onlus e attiva a S. Maria a Vico, in provincia di Caserta. L’unità, con un team di psicologi e psicoterapeuti della task force antibullismo, raggiungerà i Comuni che lo richiederanno.

La ministra Fedeli: serve educazione civica digitale
«Bisogna sapere – ha detto la ministra all’affollata platea di studenti al teatro Brancaccio di Roma per il Safer Internet Day- che quando utilizziamo il digitale ogni atto che facciamo può o facilitare chi sta dall’altro lato oppure fare un danno. Non si deve pensare che sulla rete si può essere anonimi. C’è, invece, un aspetto di responsabilità individuale». Fedeli ha quindi aggiunto che i più giovani, generazione digitale, possono avere un ruolo importante: «Se voi siete educati a usare bene la rete potrete costruire relazioni positive attraverso essa, se invece la usate male, con parole di violenza e sopraffazione, si può fare molto male: di Cyberbullismo si può anche morire». La ministra ha poi ricordato che il Miur sta sostenendo un piano di formazione per i docenti «perché siano in grado di educare gli studenti all’utilizzo civile, anche didattico, della rete». Sul ruolo degli adulti «che a volte ‘taggano’ i figli in situazioni imbarazzanti» si è soffermata anche Nunzia Ciardi, direttore della Polizia postale mentre la Garante dell’Infanzia, Filomena Albano ha invitato le vittime di bullismo a non provare vergogna – «Individuate una persona di cui vi fidate e parlate» – e i ragazzi «spettatori» a prendere posizione perché «non si può restare indifferenti».

© Riproduzione riservata

Fonte dell’articolo: IlSole24Ore



Pietro Guerra

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