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I dirigenti scolastici scendono in piazza e chiedono di essere ascoltato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Tutto questo a pochi giorni dalle parole del ministro Valditara a Fiera Didacta in cui aveva esaltato il lavoro dei presidi definito “straordinario” con “stipendi del tutto inadeguati”. I dirigenti vogliono un aiuto e non solo parole.
A Orizzonte Scuola interviene Nazario Maladrino, dirigente scolastico fuori sede.
“Come dirigenti scolastici pendolari, viviamo il peso della responsabilità e della distanza doppiamente. Non solo siamo pagati poco, ma la mancanza di collegamenti validi ci costringe a spendere anche 1.000 euro al mese per spostarci, facendo 220 chilometri al giorno in macchina”, spiega.
“Questa situazione è particolarmente difficile nel Lazio, dove i dirigenti da quattro anni non percepiscono nemmeno una parte dei loro stipendi. Siamo stati strappati alle nostre famiglie a causa di un concorso nazionale e l’accesso ai pubblici uffici in Italia avviene solo tramite concorso o ricorso”, aggiunge.
“Il Ministero dell’Istruzione e del Merito dovrebbe trovare la situazione ideale per i dirigenti scolastici, ma in realtà ci troviamo a dover gestire una pesante burocrazia inutile e monitoraggi che ci impediscono di esercitare la nostra funzione di leadership educativa. I ragazzi che incontriamo ogni giorno hanno problemi reali e non meritano un dirigente strappato loro dalle burocrazie. Questa è la situazione attuale”, conclude.
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