Continuano a tutto campo le indagini per fare piena luce sulla vicenda della Fiat Panda data alle fiamme con una a persona a bordo e ritrovata, quasi seminterrata, nella campagne di Calimera, frazione di San Calogero. I Carabinieri del Comando provinciale di Vibo in collaborazione con i colleghi del Gruppo di Gioia Tauro, tutti coordinati dal procuratore Camillo Falvo e dal sostituto titolare del caso, sono a lavoro per definire nei dettagli la brutale vicenda ed evidenziarne le possibili modalità d’esecuzione. Accertato che il veicolo era di proprietà di Giuseppe Salvatore Tutino, 61 anni, residente a Rosarno, città dalla quale risulta scomparso dalla sera dello scorso 15 dicembre, c’è ora da stabilire, con la necessaria certezza, se i resti umani rinvenuti nell’utilitaria bruciata, sul sedile anteriore lato passeggero, appartengano allo stesso Tutino. A tale scopo, è in corso l’esame del Dna il cui risultato consentirà di sgomberare il campo dalle residue incertezze. Per l’analisi del Dna, tuttavia, occorrono dei tempi tecnici che faranno slittare la fine di ogni dubbio almeno di una decina di giorni ancora. Intanto, l’attività investigativa va avanti e si concentra soprattutto sulla vita e sulla personalità di Giuseppe Salvatore Tutino senza perdere di vista, però, ogni altra ipotesi.
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