Cagliari, crollo all’università: la foto della crepa durante l’ultima lezione. «Abbiamo rischiato la vita»

Cagliari, crollo all’università: la foto della crepa durante l’ultima lezione. «Abbiamo rischiato la vita»

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di Riccardo Bruno

Le immagini degli studenti nell’ex aula magna di Geologia, dove fino a ieri si tenevano corsi della facoltà di Lingue. La protesta dei ragazzi: «Ci sono cantieri ovunque». Ma il rettore: «Nessuna avvisaglia»

Nell’aula Vardabasso, 140 posti, martedì l’ultima lezione su «Teoria e storia della traduzione» si è conclusa alle 7 e mezza di sera. Due ore dopo è venuto giù tutto. Della palazzina a due piani che ospitava i corsi di Lingua e comunicazione, nel Polo umanistico di Sa Duchessa dell’Università di Cagliari, adesso resta solo un moncone della facciata e un muro laterale, il resto sono macerie. Dopo una notte di ricerche, la conferma che sotto non c’era nessuno. «Poteva essere una strage, il Signore ci ha graziati» ha tirato un sospiro di sollievo il sindaco Paolo Truzzu. «Siamo a pezzi. Il pensiero che potesse anche solo lontanamente essere coinvolto qualcuno dei nostri ragazzi o delle nostre ragazze ci sta dilaniando» dice davanti a questo spicchio di università che sembra terremotato il rettore Francesco Mola.

Gli studenti, che si sono ritrovati in corteo e poi hanno occupato un’aula magna dell’università, attaccano: «Siamo davvero atterriti. Non possiamo rischiare la vita a lezione». Giacomo, 29 anni, aveva seguito la lezione di Antropologia culturale alle sei del pomeriggio. «Non avevamo notato nulla di strano. Io però ho notato una macchia di umidità in un angolo della stanza. E stanno girando delle immagini di alcune crepe. Non sono quando sono state fatte». Le hanno fatte un’ora dopo.

Si è sentito un tonfo, è venuta giù un po’ di intonaco, qualche studente con il telefonino ha inquadrato il controsoffitto per mostrare le spaccature. Anche sui gradoni dell’aula al pian terreno sono state documentate fenditure che si stavano aprendo nel pavimento. Segnali di un movimento della struttura che doveva mettere in allarme? C’è stata noncuranza oppure sottovalutazione? È quanto dovrà stabilire la Procura (il capo dell’ufficio Paolo De Angelis ha affidato il fascicolo al pm Giangiacomo Pilia) che ha aperto un’inchiesta al momento senza indagati e che potrebbe ipotizzare il reato di crollo colposo oppure di disastro colposo. Ironia delle sorte, la palazzina che ha ceduto era stata la sede della facoltà di Geologia, e l’aula dedicata a Silvio Vardabasso, storico direttore dell’istituto dal dopoguerra agli anni Sessanta e autore di una fondamentale carta geologica dell’isola.

#Cagliari, esclusa nella notte da squadre Usar e cinofili dei #vigilidelfuoco la presenza di persone coinvolte nel crollo dell?aula magna dell?Università. In corso le operazioni di messa in sicurezza [#19ottobre 8:00] pic.twitter.com/nEYdueIKZV

— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) October 19, 2022

Gli studenti quest’oggi segnalavano i tanti cantieri presenti in tutto il polo universitario. Alcuni hanno interessato l’area adiacente, che ha portato alla realizzazione dell’asilo dell’ateneo, con la sua appariscente cancellata colorata che miracolosamente è rimasta intatta accanto all’edificio che si afflosciato su se stesso. Il rettore Mola ha precisato che «nell’aula crollata l’ultima manutenzione ordinaria era stata effettuata tre o quattro anni fa». E ha aggiunto: «Non c’è stata nessuna avvisaglia, nessuna crepa o un rumore che potesse far pensare a un simile cedimento. Ora dobbiamo capire le cause». Alberto Caocci, uno dei rappresentanti degli studenti, incalza: «Dopo quanto è accaduto, ora molti di noi non si sentono sicuri. Chiediamo sicurezza perché abbiamo paura». Riccardo Bruno

19 ottobre 2022 (modifica il 19 ottobre 2022 | 17:45)

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, 2022-10-19 17:04:00, Le immagini degli studenti nell’ex aula magna di Geologia, dove fino a ieri si tenevano corsi della facoltà di Lingue. La protesta dei ragazzi: «Ci sono cantieri ovunque». Ma il rettore: «Nessuna avvisaglia», Riccardo Bruno

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