Call my agent, né anima né passione in una serie lontana anni luce dalla realtà (Voto 6 e 1/2)

Call my agent, né anima né passione in una serie lontana anni luce dalla realtà (Voto 6 e 1/2)

Spread the love

di Maurizio Porro

L’edizione italiana della spiritosa serie francese fatica a decollare e ha dentro un’aria di falsit

E’ uscita, stata consumata senza folle urlanti n picchi di audience, l’edizione italiana della spiritosa serie francese “Dieci per cento”, ovvero “Chiami il mio agente” (che chiede quella percentuale nei contratti), ricopiata in bella calligrafia da Luca Ribuoli, prodotta da Palomar per Sky (ora in streaming su Now) e scritta da Lisa Nu Sultan. Pur camminando sulle orme della produzione francese che per ha al suo attivo tre stagioni e quindi pi prodiga di particolari sulla vita intima dei p.r. protagonisti, la serie italiana non ha anima n passione, fatica a decollare, ha dentro un’aria di falsit, forse perch quella del cinema italiani fatica oggi a essere un’industria e il nostro mercato in una crisi epocale, mentre i francesi vanno al cinema ed anche a vedere i loro film, quindi tutto pi credibile.

Anche se la crisi del cinema non materia della serie che, come noto, racconta capricci ed equivoci di una agenzia di stampa e pubbliche relazioni per divi-e del cinema, con una guest star che ogni puntata impreziosisce, diciamo cos, la storia, la malinconia della nostra situazione aleggia fin da nell’aria. Si nota subito dai poster appesi nell’ufficio che noi dobbiamo rifarci alla “Dolce vita” e alla “Ragazza con la pistola”, giustamente, pochi sono i titoli recenti in bella vista. Cos tutto quel darsi daffare, quel girar di clausole e contratti, pare del tutto fuori luogo, assume un’aria patetica e le relazioni personali, i fattori umani tra i vari impiegati dell’agenzia restano impigliati nello script, mentre nella serie parigina c’era una miscela di odio amore e sviluppi divertenti e molto gender fluid, oltre al lancio di due attrici che ora sono vere star al cinema, Laure Calamy e Camille Cotton.

E cos quando arrivano le cos dette star nostrane a interpretare se stesse o stessi, si prova un poco di imbarazzo anche perch le trovate ad hoc per i singoli divi sono spesso povere nella narrativa: come obbligare il bravo Favino a fingersi invasato da Fidel Castro (ci pensa la paziente Anna Ferzetti)? Perch mettere nei guai spazio temporali Stefano Accorsi che deve diventare doppio ma almeno fa buon uso delle auto made in Francia che gi promuove in spot. Brava Paola Cortellesi alle prese con l’Etruria e la sua regina Tanaquil, simpatico Guzzanti che giustamente non vorrebbe far coppia con l’ingombrante Emanuela Fanelli (parliamo del personaggio, che tra l’altro non esiste nell’originale), mentre Matilda De Angelis inciampa in un crudele bisticcio mediatico per cui viene accusata di razzismo.

Conviene convergere, come hanno scritto molti anche con devota esagerazione, sulla performance di Paolo Sorrentino, cliente di massimo riguardo che in un monologo confessa di voler ora girare la vita di un papa donna e di pensare a Ivana Spagna come star. In questo andare e venire, con le stesse musiche dell’altra produzione, resta il poco credibile colpo di fulmine tra la spietata Lea (Sara Drago) e la donna ufficiale della finanza, mentre il Gabriele, furbescamente imbranato, (Maurizio Lastrico) prenota il cuore per la ragazza della reception che forse verr lanciata, ma ha anche un assistente single, Francesco (Pierpaolo Puglisi) esperto di mossettine come i gay degli anni 50.

Tutti questi sono in ansia perch, dopo che il boss li ha lasciati per terre esotiche e vacanza perenne, hanno paura che delle azioni si impossessi Vittorio, agente senza scrupoli (ha una figlia segreta impiegata e nascosta) e con una moglie danarosa, mentre la veterana del gruppo Elvira gira con un cagnolino di nome Marcello (come here, Mastroianni). I pi bravi sono gli anziani dell’agenzia CMA, Michele Di Mauro, attore di teatro versato nella commedia, nel dramma e specialista di grottesco, e Marzia Ubaldi, davvero veterana dello spettacolo. Ma, avendo conosciuto molti agenti di cinema e teatro, cominciando dal notissimo Enrico Lucherini, patriarca del genere e inventore di un mestiere, posso dire che tutta la serie lontana anni luce dalla realt.

15 febbraio 2023 (modifica il 15 febbraio 2023 | 09:07)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, , http://xml2.corriereobjects.it/rss/homepage.xml,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.