A Napoli, in circa un terzo degli istituti paritari, nel passaggio dalla quarta alla quinta superiore, si registra un incremento sospetto da 70 a oltre 200 alunni. A Salerno questi incrementi avvengono nel circa 20% dei casi, a Benevento nel 27%. Perché sì, il primo sospetto che tra gli istituti paritari della secondaria di II grado vi siano possibili diplomifici è rappresentato proprio dalla differenza abnorme tra il numero di studenti interni del quinto anno e quelli del quarto dell’anno precedente, come anche la legge 107/2015 sulla Buona Scuola aveva evidenziato. Tuttoscuola ripercorre l’analisi degli ultimi dati pubblicati sul Portale del MIM relativamente al 2020-21 (quarto anno) confrontati con quelli del 2021-22 (quinto anno), scendendo nel dettaglio di tutte le province campane.
Ma prima riepiloghiamo la situazione del “salto di iscritti” a livello regionale nel biennio 2021-22 / 2022-23:
Incremento iscritti scuole paritarie dal 4° al 5° anno nell’ultimo biennio
Come si nota l’incremento nettamente maggiore si riscontra in Campania, dove di conseguenza si trova l’epicentro del fenomeno di sospetti diplomifici.
Come riportato nel dossier “Maturità: boom di diplomi facili“, nel settennio che va da 2015-16 al 2022-23 l’incremento cumulato di iscritti registrati a livello nazionale nelle scuole paritarie tra il quarto e il quinto anno delle superiori è stato di 166.314 (dai 125.998 iscritti al quarto ai 292.312 al quinto: +132%): ebbene, dei 166 mila, circa 105 mila riguardano istituti paritari della Campania.
E’ lì che si verifica ogni anno una specie di miracolo: i 2.431 iscritti del quarto anno del 2021-22, ad esempio, sono diventati nel 2022-23 in quinta 24.377, grazie a circa 22 mila nuovi iscritti provenienti per la maggior parte da altre Regioni, che hanno sostenuto l’esame di idoneità. E nelle scorse settimane, in qualità di candidati “interni” hanno sostenuto l’esame di maturità: pressoché tutti hanno potuto contare sul “miracolo” del diploma (vero).
La Campania è di gran lunga la regione che registra il maggior incremento di alunni interni tra il quarto e il quinto anno, passando dai 9.310 in più tra il 15-16 ai 21.946 dell’attuale biennio 22-23. Complessivamente nel settennio considerato l’aumento in Campania è stato di 104.727 candidati, pari ad un incremento del 691%. In tutte le restanti Regioni sommate insieme l’incremento è stato di 61.587, pari al 56%. In Lombardia, per esempio – la Regione con il maggior numero di abitanti e di studenti, dove funziona un numero di istituti paritari di secondaria di II grado (370) pressoché uguale a quello della Campania – l’incremento è stato di 2.646, pari al 6%. Ciò non vuol dire – va sottolineato – che non ci siano molti studenti lombardi (e di altre Regioni) che facciano “turismo da diploma” iscrivendosi prevalentemente a istituti campani, e che siano andati a ingrossare le fila di quella carica dei 100 mila che hanno fatto schizzare le iscrizioni dal quarto al quinto anno nel settennio.
Come precisato nel dossier di Tuttoscuola, difficile stabilire una soglia oltre la quale un istituto possa essere considerato in odore di diplomificio. Anzi – sia ben chiaro – anche un istituto che presenti un salto di più di 200 iscritti tra il quarto e il quinto anno, magari con percentuali di incremento di oltre il 6.000% (ce ne sono), non può essere chiamato diplomificio se non dopo approfondite verifiche da parte degli organi competenti.
Si può però ragionevolmente ritenere (e forse con approssimazione per difetto) che le scuole che registrano un salto (nella maggior parte dei casi ripetutamente da anni) di oltre 70 iscritti fino a quasi 300 tra il quarto anno e il quinto dell’anno successivo, con percentuali di incremento che vanno dal +1500% al +6.800%, siano quanto meno fortemente sospette. Previo controllo ispettivo (che però si impone).
Quante sono? 92, su 1.423, il 6,5%. Circa un istituto paritario su 15. Da sole costituiscono un incremento di 10.941 iscritti rispetto a quello complessivo di circa 30 mila.
Dove si trovano? Il dato è clamoroso: il 90,5% dei 10.941 studenti si sono iscritti in istituti paritari della Campania: 9.897 studenti – provenienti da tutta Italia, lo vedremo – sono andati a sostenere l’esame di maturità in Campania. Il 6,3% in istituti del Lazio. Il 3,2% in istituti della Sicilia. Stop: nessuno di quei 92 istituti è localizzato in altre Regioni d’Italia.
La situazione della Campania per provincia
A Napoli, su 190 istituti paritari della secondaria di II grado, nel passaggio dal quarto al quinto anno 40 istituti (pari al 21%) hanno fatto registrare un incremento massimo di 10 studenti in più o addirittura un decremento di alcune unità.
Altri 40 istituti (21%) hanno registrato meno di 50 alunni in più nel passaggio dal 4° al 5° anno; altri 41 (21,5%) un incremento inferiore a 70 alunni nel passaggio dal 4° al 5°.
Circa due terzi degli istituti paritari partenopei, dunque, hanno fatto registrare incrementi sotto la soglia indicata di maggior sospetto, mentre nel restante terzo (aumenti da 70 e oltre) gli incrementi possono legittimare sospetti, soprattutto per 36 istituti nei quali l’incremento è stato superiore a 100 studenti, tra cui 5 istituti addirittura con oltre 200 iscritti in più al quinto anno.
A Salerno, su un centinaio di istituti paritari, nel passaggio dal quarto al quinto anno 8 istituti (pari all’8 %) hanno fatto registrare un incremento massimo di 10 studenti in più o addirittura un decremento di alcune unità.
Altri 23 istituti (23%) hanno registrato meno di 50 alunni in più nel passaggio dal 4° al 5° anno; altri 51 (51%) un incremento inferiore a 70 alunni nel passaggio dal 4° al 5°.
Oltre l’80% degli istituti paritari salernitani hanno fatto registrare, dunque, incrementi fisiologici o quasi, mentre nel restante 20% (aumenti da 70 e oltre) gli incrementi possono legittimare sospetti, soprattutto per 7 istituti nei quali l’incremento è stato superiore a 100 studenti.
A Benevento, dove, in base al Portale dati del Ministero, sembra di assistere ad un fenomeno carsico
con classi che vanno e vengono, perché, quando in un dato anno non ci sono iscritti, il portale, anziché riportare il valore zero studenti, non riporta per niente la classe.
In questo modo nel 2020-21 in quarta sono state registrare soltanto le classi di due istituti che l’anno, in quinta, tuttavia, sono state confermate insieme a quelle di altri nove istituti.
Degli 11 istituti paritari uno solo non ha avuto incremento di iscritti nel passaggio dal 4° al 5° anno. Altri tre istituti (pari al 27% del totale) hanno registrato incrementi inferiori a 50 studenti e altri tre (27%) inferiori a 70. Sette istituti su undici (64%) hanno registrato, dunque, incrementi sostanzialmente fisiologici.
Tra gli altri quattro istituti due hanno registrato incrementi superiore a 100 iscritti.
A Caserta, su 37 istituti paritari, nel passaggio dal 4° al 5° anno 11 istituti (30%) hanno fatto registrare un incremento massimo di 10 studenti in più o addirittura un decremento di alcune unità; altri 7 (19%) hanno registrato meno di 50 studenti in più nel passaggio dal 4° al 5° anno; altri 11 (30%) un incremento inferiore a 70 alunni nel passaggio dal 4° al 5°.
Oltre il 78% degli istituti paritari casertani hanno fatto registrare, dunque, incrementi pressoché fisiologici, mentre nel restante 22% (aumenti da 70 e oltre) gli incrementi possono legittimare sospetti, soprattutto per 4 istituti nei quali l’incremento è stato superiore a 100 studenti.
Ad Avellino, su 17 istituti paritari, nel passaggio dal 4° al 5° anno sono 6 (pari al 35%) quelli con un incremento di iscritti al di sotto di 50 unità; altri 10 (59%) un incremento inferiore a 70 studenti.
Complessivamente, quindi, il 94% degli istituti paritari avellinesi ha registrato incrementi sostanzialmente quasi fisiologici.
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