Cangiano (FdI): Bonaccini spieghi la sua contrarietà ai 150 milioni di euro per la valorizzazione del personale scolastico

Cangiano (FdI): Bonaccini spieghi la sua contrarietà ai 150 milioni di euro per la valorizzazione del personale scolastico

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“Evidentemente Bonaccini non si è ancora ripreso dalle fatiche della campagna elettorale delle Primarie. Forse è questo il motivo per cui non solo in qualità di presidente della Regione Emilia Romagna ha impugnato alla consulta la riforma Pnrr relativa al Dimensionamento Scolastico, alla stregua di Campania, Puglia e Toscana e relativamente ai commi che discutono la riduzione del numero di scuole. Ma si è voluto superare ed ha impugnato anche quei commi della riforma che stanziano fondi per la ricognizione delle strutture scolastiche in dismissione e addirittura per la valorizzazione del Personale, materia da sempre di competenza Nazionale”.

Lo dichiara il parlamentare di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano componente della Commissione Istruzione alla Camera.

Ormai è chiaro quanto questa opposizione ad una riforma prevista dal Pnrr e fortemente sollecitata da Bruxelles, sia strumentale, pretestuosa, sterile ed inutile, basata sul nulla delle argomentazioni presentate. Questo tentativo di accendere i riflettori su una polemica che non ha fondamento non è altro che un triste tentativo di agitare le acque e allarmare le centinaia di migliaia di cittadini che, in un modo o in un altro, hanno a che fare con il mondo della Scuola“, prosegue Cangiano.

Bonaccini ed i suoi omologhi delle altre Regioni che hanno impugnato la Riforma Pnrr, chissà perché tutti di Centrosinistra, invece di mistificare la realtà, pensassero a concordare in Conferenza Unificata i parametri della Riforma, nell’interesse delle rispettive utenze e nel rispetto delle peculiarità territoriali. Qualcuno spieghi a Bonaccini che si è concentrato ad impugnare l’aumento del fondo destinato al personale scolastico e non si è reso conto che la Riforma firmata Valditara riconosce alle Regioni un aumento dei poteri di flessibilità nella determinazione dei Piani di Dimensionamento Scolastico. È il caso che iniziasse a capirlo“, conclude.

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