Tasse e tributi
di Fausta Chiesa14 nov 2022
«Le voci di un’esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica non risultano, alla luce del lungo lavoro istruttorio in corso, fondate». La nota del ministero dell’Economia e delle Finanze sgombra il campo ai primi dubbi, ma non fa perdere le speranze che questo possa avvenire. Partiamo da capo. Ad aprile il governo si era impegnato a togliere dalle bollette della luce l’imposta (più odiata dagli italiani, secondo le associazioni dei consumatori) a partire dal 2023, dopo aver accolto un ordine del giorno al decreto Energia presentato dalla leghista Vannia Gava, in base al quale si sarebbero adottate «misure normative dirette a scorporare dal 2023 il canone Rai». Il nodo erano gli impegni presi con la Ue tramite il Piano di ripresa e resilienza (Pnrr), in cui – tra l’altro – si diceva che dai costi dell’energia sarebbero spariti tutti gli «oneri impropri», nei quali rientra anche il canone di abbonamento alla tv. Il che lasciava presagire che, entra la fine dell’anno, il canone Rai sarebbe stato tolto dalla bolletta dell’energia elettrica.
L’imposta può restare in bolletta
Il ministero dell’Economia e delle Finanze, guidato dal 22 ottobre da Giancarlo Giorgetti (Lega), ha precisato però, in risposta ai sindacati e ai dipendenti della Rai, che la modalità di pagamento può restare, motivando così: «La milestone Pnrr trova il suo fondamento nell’esigenza di tutela della concorrenza del mercato dell’energia elettrica e si basa sulle proposte Agcm, la quale non aveva rilevato alcuna criticità in merito al pagamento del canone Rai dal punto di vista della concorrenza del mercato dell’energia, a condizione che il pagamento fosse trasparente per gli utenti finali. Requisito che risulta soddisfatto». Sindacati e dipendenti della Rai sono preoccupati della «sostenibilità finanziaria del Servizio Pubblico Radiotelevisivo», visto che l’evasione fiscale sul canone era molto elevata e l’automaticità della riscossione in bolletta le ha tagliato le gambe.
La proposta di Salvini
Ma la questione del pagamento non avrà più importanza se si concretizzerà la proposta del leader leghista Matteo Salvini, che ha dichiarato di voler togliere l’imposta sulla tv dalla contabilità automatica in bolletta. Non solo. Salvini, che nel governo Meloni è responsabile del ministro delle Infrastrutture, ha risposto «certamente sì», durante una diretta Facebook il 12 novembre scorso alle domande di alcuni utenti che chiedevano di eliminare il canone Rai. D’altra parte la proposta dell’abolizione definitiva era stata lanciata proprio a Pontida. Giorgetti, però, titolare del dicastero dell’Economia, non pare sulla stessa lunghezza d’onda. Anche perché ora deve far quadrare i conti della tv pubblica, interamente controllata dal Tesoro.
I consumatori: «Un onere improprio»
Secondo l’Unione Nazionale Consumatori invece il canone in bolletta resta un onere improprio. «Secondo il Mef, le voci di un’esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica non risultano fondate perché l’Agcm non aveva rilevato alcuna criticità in merito al pagamento del canone Rai dal punto di vista della concorrenza del mercato dell’energia. Per la verità – fa notare il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona – il parere dell’Antitrust è del 28 ottobre 2015, ben prima che l’Unione Europea sollevasse un problema non solo legato alla concorrenza in senso stretto, ma anche al mercato dell’energia e che riguardava il fatto che non si può chiedere obbligatoriamente ai fornitori di energia di riscuotere oneri non legati al proprio settore di mercato, così come non si può chiedere ai consumatori di pagare nella stessa bolletta un costo legato a un servizio diverso. Non ci pare che questi motivi siano venuti meno e non abbiano fondamento. Il canone resta un onere improprio non legato ai consumi di elettricità».
Il Codacons: aboliamolo
«L’inserimento del canone nelle fatture elettriche – commenta il Codacons – ha rappresentato una vera e propria vessazione a danno degli utenti, che si sono ritrovati a pagare bollette più salate a causa della decisione dell’allora governo Renzi. Riteniamo che i tempi siano ormai maturi per procedere a una abolizione totale del canone Rai considerato il nuovo scenario del mercato televisivo italiano e la possibilità per la Rai di concorrere ad armi pari con le altre reti attraverso la raccolta pubblicitaria. Senza contare che il canone inserito in bolletta aggrava la spesa degli utenti per le forniture elettriche, forniture le cui tariffe hanno subito nell’ultimo trimestre del 2022 un rincaro del +122% rispetto all’ultimo trimestre del 2021».
L’incognita dal 2023
Quindi, non si sa ancora che cosa accadrà dal prossimo anno ai 22 milioni di italiani che dichiarano di possedere almeno un televisore e che quindi pagano le bollette energetiche appesantite di dieci rate da 90 euro.
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, 2022-11-14 19:08:00, La nota del ministero delle Finanza: il pagamento del canone Tv non è un onere improprio e può restare in bolletta anche nel 2023. Le associazioni dei consumatori: «Tempi maturi per procedere all’abolizione totale» , Fausta Chiesa