Cantieri infiniti,  paga il cittadino

Cantieri infiniti, paga il cittadino

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Editoriale Mezzogiorno, 21 agosto 2022 – 11:50 Il prezzo per i bonus edilizi di Giuseppe Coco La fioritura dei bonus edilizi ha determinato nel centro delle grandi città un grande numero di cantieri. Sono sicuro che in molte città, soprattutto del Meridione, abbiamo osservato alcuni cantieri di durata infinita: non si tratta di una novità assoluta ma ha certamente una dimensione diversa dal passato. A Bari per fare un esempio c’è un cantiere in una strada di grande passaggio, via Carulli, che dura da circa tre anni. I lavori sull’edificio sono complessi, si tratta di una ricostruzione, ma è impossibile che la complessità giustifichi più di 1/3 del tempo passato anche perché la ricostruzione è in realtà appena cominciata. In casi come questi si pensa che ci sia un generico incomodo per i cittadini. In realtà però queste anomalie producono dei veri a propri costi, che forse i sindaci non considerano appieno semplicemente perché non provocano esborsi diretti. Un cantiere che invada la strada oltre il marciapiede ad esempio, provoca un rallentamento del traffico che ovviamente dipende da quanto la strada è trafficata (ed anche da quanto i cittadini poi peggiorino la situazione ad esempio parcheggiando in doppia fila). Facciamo l’ipotesi che il cantiere rallenti il passaggio di ogni veicolo di 30 secondi tra ritardi diretti e indiretti (quelli che sono causati ad altri tratti stradali dalla mancanza di scorrimento sulla strada del cantiere). Se in una giornata passano mille veicoli, in entrambe le direzioni, con una media di due cittadini per auto, questo equivale a una perdita di tempo di mille minuti per i cittadini coinvolti. Questo tempo, si tratta di circa 16 ore di vita, ha un valore, sia che si tratti di gente che sta lavorando sia nel caso contrario. Nel primo caso la perdita consiste direttamente nel costo del lavoro, nel secondo nel valore che si attribuisce al proprio tempo. Gli economisti stimano questo valore comunque attraverso un salario figurato. Senza inoltrarci in tecnicismi, diciamo che valuteremo un’ora standard di una persona 10 euro. Il costo derivante dalle sole perdite di tempo è quindi 160 euro al giorno. A ciò va aggiunto il costo di maggiore uso di carburante per soste e le esternalità negative in termini di inquinamento che esso causa. Supponiamo di valutare ancora questi costi ipotizzando che le auto siano ferme accese per 30 secondi l’una in più sulla strada (il tempo ipotizzato per il ritardo). Ci sono circa otto ore al giorno di motori accesi in più, diciamo 30 euro di benzina o equivalente. Se il cantiere occupa dei posti auto causa dei costi alla cittadinanza in termini di minore disponibilità di posti auto. Quanto valgono? Possiamo stimarli con quanto la cittadinanza paga per un posto a pagamento. Il costo del parcheggio in zona semi-centrale è di 1 euro/ora, per 12 ore. Diciamo che in media se ne riempiono 10 (è una stima ultra-prudente), sono 10 euro a posto, se i posti sono 2, 20 euro al giorno. Con queste sole poste il costo giornaliero è di 210 euro al giorno. Un cantiere con queste caratteristiche quindi causa un costo annuo alla popolazione pari a 76 mila euro circa. Si tratta di una stima assolutamente approssimativa certamente sbagliata. In realtà il costo vero è probabilmente molto più alto, ma difficilmente calcolabile anche col grado di approssimazione di cui sopra. Tra i soggetti danneggiati ad esempio ci sono pedoni e vicini ad esempio, per i quali il prolungamento inessenziale del cantiere è un costo estetico e talvolta anche sostanziale se non possono utilizzare il marciapiede. A chi ritiene che il primo sia irrilevante ricordo che il bonus facciate si giustifica essenzialmente sulla tesi che del rifacimento di una facciata beneficino soprattutto i passanti e vicini, che la vedono dall’esterno. È il valore del decoro urbano. Anche per queste poste non è irragionevole ipotizzare un vero costo economico, vivere nella bruttezza ha un costo. Infine c’è il costo di un possibile incremento di incidenti stradali. Ma il costo forse maggiore che ci ostiniamo a non voler considerare è quello connesso con la sensazione che si genera nella cittadinanza: niente si realizza nei tempi ragionevoli e l’autorità pubblica è incapace di evitarlo. Il classico vetro rotto che autorizza tutti a romperne degli altri. Meditate, sindaci. 21 agosto 2022 | 11:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-21 09:50:00, Il prezzo per i bonus edilizi,

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