Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, considerati i requisiti previsti dal CCNI 2019/2022 in merito alla regolamentazione delle domande di assegnazione provvisoria interprovinciale del personale docente di ruolo, ritiene che l’attribuzione del beneficio sia oggi altamente discriminatoria nel merito, in quanto nella valutazione delle domande e conseguenzialmente nella relativa compilazione delle graduatorie non si tiene in considerazione, a parità di punteggio, il servizio effettuato, ma solo l’età anagrafica. Per tal motivo capita frequentemente che docenti con tanti anni di servizio si trovino scavalcati in graduatoria da docenti anziani d’età ma con pochissimo servizio effettuato.
Una beffa ulteriore è costituita dall’eventualità che i docenti in questione rivestano il ruolo di caregiver: le difficoltà familiari del caso, che sono notevoli, non verrebbero proprio prese in considerazione nel contesto indicato.
Il CNDDU auspica che al più presto il Ministero dell’Istruzione possa colmare tale gap ingiustificabile e inammissibile; è incomprensibile come possa venire “premiato” a parità di punteggio chi non presenta altri meriti, se non quelli anagrafici, dal momento che si parla spesso di meritocrazia e di impegno professionale e personale da applicare soprattutto alla realtà scolastica.
Prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU
, 2022-07-30 13:36:00, Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, considerati i requisiti previsti dal CCNI 2019/2022 in merito alla regolamentazione delle domande di assegnazione provvisoria interprovinciale del personale docente di ruolo, ritiene che l’attribuzione del beneficio sia oggi altamente discriminatoria nel merito, in quanto nella valutazione delle domande e conseguenzialmente nella relativa compilazione delle graduatorie […]
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