Cardinaletti, nuovo volto del Tg1, e il senso della notizia

Cardinaletti, nuovo volto del Tg1, e il senso della notizia

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di Aldo Grasso

In una non memorabile edizione de «La domenica sportiva» l’unica piacevole novità era una giovane giornalista ai primi passi

Lunedì 20 giugno, alla conduzione del Tg1 delle 20, il più seguito e popolare telegiornale della Rai, ha fatto il suo esordio Giorgia Cardinaletti (riusciremo mai a consolarci della perdita di Francesco Giorgino?). Un esordio caratterizzato anche dall’annuncio bomba sul Festival di Sanremo 2023, con Amadeus che ha anticipato che tra le co-conduttrici ci sarà Chiara Ferragni, «la nota imprenditrice digitale». Tempo fa, correva l’anno 2016, in una non memorabile edizione de «La domenica sportiva» (c’erano, fra gli altri Marco Tardelli e Ivan Zazzaroni), l’unica piacevole novità era una giovane giornalista ai primi passi che dimostrava però carattere e senso della notizia. Giornata piena per Cardinaletti che alle 23,20 (sempre su Rai1) ci ha portato in una clinica della memoria a discutere del nostro organo più importante, il cervello, di cui conosciamo ben poco (illustri conoscitori dell’animo umano, come Robert Musil, Carlo M. Cipolla, Fruttero & Lucentini, hanno sostenuto che ne facciamo scarso uso; e c’è da crederci).

Gli studiosi interpellati sono convinti che il cervello umano sia la più complicata organizzazione della materia di cui abbiamo conoscenza. Sarà anche vero, ma ricordo sempre quella scena ne «Il mago di Oz» in cui Doroty (Judy Garland) si rivolge allo spaventapasseri e gli dice: «Come fai a parlare se non hai il cervello?». Risposta: «Ah, non ne ho idea… ma c’è un mucchio di gente senza cervello che chiacchiera sempre…» (l’idea degli spaventapasseri dei talk non è male!). La perdita della memoria è bel guaio (se non ci fosse san Google, a volte non saprei come fare). Ne ha parlato in studio il direttore di Rai Radio1 e del Gr1 Andrea Vianello che per via di un ictus non riusciva più a parlare. Ritrovare quelle «parole che sapeva» è stato un calvario ma anche un esempio della forza del nostro cervello.

21 giugno 2022 (modifica il 21 giugno 2022 | 21:05)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-06-21 19:07:00,

di Aldo Grasso

In una non memorabile edizione de «La domenica sportiva» l’unica piacevole novità era una giovane giornalista ai primi passi

Lunedì 20 giugno, alla conduzione del Tg1 delle 20, il più seguito e popolare telegiornale della Rai, ha fatto il suo esordio Giorgia Cardinaletti (riusciremo mai a consolarci della perdita di Francesco Giorgino?). Un esordio caratterizzato anche dall’annuncio bomba sul Festival di Sanremo 2023, con Amadeus che ha anticipato che tra le co-conduttrici ci sarà Chiara Ferragni, «la nota imprenditrice digitale». Tempo fa, correva l’anno 2016, in una non memorabile edizione de «La domenica sportiva» (c’erano, fra gli altri Marco Tardelli e Ivan Zazzaroni), l’unica piacevole novità era una giovane giornalista ai primi passi che dimostrava però carattere e senso della notizia. Giornata piena per Cardinaletti che alle 23,20 (sempre su Rai1) ci ha portato in una clinica della memoria a discutere del nostro organo più importante, il cervello, di cui conosciamo ben poco (illustri conoscitori dell’animo umano, come Robert Musil, Carlo M. Cipolla, Fruttero & Lucentini, hanno sostenuto che ne facciamo scarso uso; e c’è da crederci).

Gli studiosi interpellati sono convinti che il cervello umano sia la più complicata organizzazione della materia di cui abbiamo conoscenza. Sarà anche vero, ma ricordo sempre quella scena ne «Il mago di Oz» in cui Doroty (Judy Garland) si rivolge allo spaventapasseri e gli dice: «Come fai a parlare se non hai il cervello?». Risposta: «Ah, non ne ho idea… ma c’è un mucchio di gente senza cervello che chiacchiera sempre…» (l’idea degli spaventapasseri dei talk non è male!). La perdita della memoria è bel guaio (se non ci fosse san Google, a volte non saprei come fare). Ne ha parlato in studio il direttore di Rai Radio1 e del Gr1 Andrea Vianello che per via di un ictus non riusciva più a parlare. Ritrovare quelle «parole che sapeva» è stato un calvario ma anche un esempio della forza del nostro cervello.

21 giugno 2022 (modifica il 21 giugno 2022 | 21:05)

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Pietro Guerra

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