Milano sotto assedio, turistico, come molte altre parti del Nord Italia. Conviene più trasformare le case in B&B che darle in affitto ai docenti che dal Sud cercano sistemazione lavorativa nelle scuole del Nord. Dovrebbero pagare le tariffe di un alloggio per la ricezione turistica, che con gli stipendi che hanno è dura.
Valditara comunica i numeri delle assunzioni, quest’anno sono state 40.619, confermando quanto anticipato dalla nostra redazione. Sono 2.813 in più dello scorso anno, il bilancio per il Ministero possiamo dirlo positivo, anche se la call-veloce non ha certo brillato e comunque ci saranno circa 150mila docenti precari che pochi non sono. Sebbene stime sindacali parlano già di 200mila. Ci sarà la solita guerra dei numeri nei prossimi mesi, in attesa dei dati ufficiali pubblicati (si spera).
Il problema resta il fatto che nonostante le assunzioni, nonostante lo scorrimento delle graduatorie per coprire le supplenze, in alcune parti d’Italia (Nord), le cattedre continuano a rimanere vuote.
Tra i motivi c’è quello degli affitti troppo alto per chi decide da altre regioni di spostarsi in aree come Emilia Romagna, Lombardia, Veneto. Modena è un caso emblematico, dove 80 docenti specializzati sul sostegno hanno rifiutato un posto di ruolo nella città. E case non se ne trovano neppure a pagarle, ci dicono. Il turismo che in questi anni ha avuto un interessante incremento in queste aree ha portato le famiglie a pensare gli immobili in termini di sfruttamento per l’accoglienza turistica e non certo per il docente siciliano che prende supplenze. Questione di convenienza.
Il problema è anche in Lombardia. La spesa media mensile familiare nel 2021, secondo i dati dell’Istat, è infatti pari a 2.437 euro. Milano è la città italiana dove la vita costa di più. Non sono da meno Aosta, Torino, Trento e Trieste. A Napoli, e in generale al Sud, il costo della vita è la metà di quello al Nord: nella città partenopea, ad esempio, fare una spesa completa (pane, frutta, verdura, carne, pesce) costa in media 67,58 euro a fronte di 99,24 euro a Milano, 97,30 euro ad Aosta e 95,50 euro a Trieste.
Oggi il Ministro Valditara ha anticipato di voler “pianificare delle misure di incentivo“, “ne parlerò – ha detto al Corriere – anche con i sindacati. Intanto sto dialogando con le Regioni, in particolare con la Lombardia, per cercare appartamenti negli immobili dell’edilizia residenziale pubblica“. Insomma, le case popolari.
Possibile che possa rappresentare una modello da esportare anche nelle altre aree con il medesimo problema. Basterà a risolvere? Il 2024 con molta probabilità, se l’idea andrà in porto, ci racconterà la bontà del progetto.
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