Carlo e Camilla sul cocchio, poi primo ricevimento con gli ori  dei Windsor

Carlo e Camilla sul cocchio, poi primo ricevimento con gli ori dei Windsor

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di Enrica Roddolo

Carlo III apre Buckingham Palace al suo primo ricevimento di stato, per il sudafricano Ramaphosa. Sfoggio di ori dei Windsor per un’operazione di soft power reale

William e Kate sono stati incaricati da re Carlo di accogliere il presidente Sudafricano Cyril Ramaphosa, atterrato oggi a Londra per la prima visita di stato ospitata da Carlo III. A Horse Guards Parade il benvenuto con mille soldati e oltre 230 cavalli nel consueto sfoggio di Pomp and circumstance britannico prima di arrivare lungo il Mall a palazzo per un tour della Picture Gallery, e un pranzo privato con Carlo e Camilla e i principi di Galles.

Ed è toccato a William scortare in carrozza il ministro degli Esteri sudafricano Naledi Pando, lungo il Mall vestito a festa con la Union Jack e la bandiera sudafricana fino a Buckingham Palace. Con i principi di Galles e il re anche il premier Rishi Sunak, il ministro degli Esteri James Cleverly e il ministro degli Interni Suella Braverman. Una visita di stato che è la prima occasione in cui i Windsor mettono alla prova tutto il soft power della corona.

A Buckingham Palace si lucidano infatti gli ori e argenti delle grandi visite di stato — il favoloso Grand Service voluto dal Reggente ovvero re Giorgio IV. Tutto è pronto nella Ballroom , il salone di rappresentanza voluto dalla regina Vittoria (come sala da ballo) dove stasera si terrà il primo banchetto solenne del nuovo regno.

Re Carlo III riceve gli ospiti della sua prima visita di stato con il primo grande ricevimento del nuovo regno: alla vigilia del funerale di Elisabetta II il re aveva accolto (ma solo per un cocktail di benvenuto) gli oltre 500 leader globali (da Biden a re Felipe di Spagna che carlo ha rivisto ieri per un saluto privato a Clarence House mentre il re di Spagna era a Londra per i 135 anni della Camera di commercio spagnola a Londra).

Sfarzo e tradizione, per dare il benvenuto a un capo di stato che rappresenta un partner commerciale da quasi 11 miliardi di sterline l’anno di interscambio (il 30% dei commerci del regno Unito con tutto il continente africano).

Il banchetto a palazzo per il presidente sudafricano è anche il primo dopo tre anni di pandemia anche hanno rinviato visite e cancellato ricevimenti. Infatti era una visita di stato rimasta in stand by durante il regno di Elisabetta II scomparsa esattamente un mese fa, l’8 settembre.

Ed è la prima occasione di vedere il Royal dream team di Carlo III dispiegato nel suo nuovo assetto. Quello di una monarchia snella, concentrata sui Royals di prima linea.

William e Kate, certo ma anche il principe Edoardo che accompagnerà il presidente Sudafricano a vedere i giardini di Kew Palace. Ramaphosa che arriva a Londra mentre il suo Paese fronteggia il problema disoccupazione e problemi di approvvigionamento energetico (e sul presidente ci sono ombre legate ai suoi affari personali), durante la visita andrà anche a Westminster Abbey a deporre una corona al milite ignoto e renderà omaggio alla targa in memoria di Nelson Mandela. Poi il discorso a MP e Pari del regno nella Royal Gallery del Palace of Westminster (all’interno delle Houses of Parliament).

Anche i duchi di Gloucester saranno coinvolti nella visita di stato: affidato a loro il banchetto di addio alla Guidlhall medievale nella City di Londra.

La scelta di invitare a Londra il presidente del Paese del Commonwealth con un lungo cammino alle spalle, dall’apartheid, non passa inosservato. Tanto più alla luce delle accuse di razzismo mosse da Harry e Meghan nella loro intervista tv con Oprah e del premio che la fondazione della figlia di Bob Kennedy, Kerry, ha deciso di attribuire loro proprio per il ruolo che hanno avuto nella battaglia contro il razzismo.

Di più, Harry e Meghan a luglio scorso erano stati invitati a tenere lo speech del Nelson Mandela day alle Nazioni Unite. Sulle orme di Diana che incontrò il leader sudafricano poco prima della morte nel 1997. Tra l’altro, Harry e Meghan portarono proprio in Sudafrica in visita da Desmond Tutu, il loro primogenito Archie. Insomma, una visita di stato che avrà mille spunti simbolici e alla quale il nuovo re affida anche l’incarico di riannodare tante questioni dentro e fuori la famiglia reale: la partita del Commonwealth (con le pulsioni repubblicane di molti regni), la questione in famiglia e l’immagine della famiglia reale proiettata verso un futuro sempre più aperto, inclusivo e dialettico. Al funerale di Mandela nel 2013 l’allora principe di Galles Carlo aveva detto che il mondo «sarebbe più povero» oggi senza la battaglia di Mandela.

Ma non mancano le insidie.A partire dal Cullinam, anzi i Cullinam III e IV, nomi dei due favolosi diamanti incastonati nella spilla della regina Mary e che Camilla potrebbe indossare al primo ricevimento ufficiale a palazzo. È tradizione infatti che in omaggio al Paese visitato o ricevuto a corte, la sovrana sfoggi gioielli legati per disegno o provenienza. Ed è proprio questo il punto: il Cullinam — il più grande diamante grezzo mai estratto dalle miniere sudafricane — fu sì donato all’allora re Edoardo VII nel 1905 come emblema di amicizia, fratellanza, ma oggi più che l’amicizia tra Regno Unito e Sud Africa riporta alla mente la lunga stagione del colonialismo con la «rapina» delle ricchezze del territorio in stile coloniale. Più che diamanti dell’amicizia, della discordia. Non è detto che Camilla voglia davvero indossare la spilla ricavata dal grande Cullinam, ma di certo le polemiche che precedono la visita del presidente Sudafricano, legate al gioiello, confermano che se c’è una spada di Damocle che pende sopra il capo di re Carlo, è quella della Cancel Culture.

22 novembre 2022 (modifica il 22 novembre 2022 | 16:55)

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