Caro benzina, svizzeri  in coda a Como per fare rifornimento in Italia: l’inversione storica

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di Anna Campaniello

Inedito pendolarismo al contrario nella zona di confine: è un effetto del taglio delle accise sul carburante deciso dal governo italiano, ed entrato in vigore martedì 22 marzo. Risparmio di circa 30 centesimi a litro

Pendolari del pieno, ma al contrario. Svizzeri in coda per fare rifornimento nelle stazioni di servizio di Como e della zona di frontiera. Un capovolgimento di fronte a sorpresa, effetto del taglio delle accise sul carburante deciso dal governo italiano per contenere gli effetti del caro benzina. Da un momento all’altro, a partire da martedì pomeriggio (il decreto è in vigore dal 22 marzo), il pieno in Italia è diventato più conveniente che oltreconfine.

Un’inversione pressoché storica. Le auto ticinesi ferme davanti alle pompe di benzina e diesel comasche, un miraggio solo fino a qualche giorno fa, sono via via aumentate con il passare delle ore. Dopo la pubblicazione del Decreto Energia in Gazzetta Ufficiale, a partire dal pomeriggio di martedì i gestori hanno cominciato ad adeguare i listini e ad esporre i nuovi prezzi, con un calo di circa 30 centesimi al litro rispetto ai costi stellari raggiunti dal carburante nei giorni scorsi.

La Svizzera, che fino a quel momento offriva prezzi più vantaggiosi agli automobilisti italiani, si è trovata a fare i conti con un costo al litro superiore a quello dei colleghi d’oltreconfine di circa 17-20 centesimi sia per il gasolio che per la benzina. Per un rifornimento di 50 litri, si traduce in un risparmio di circa 10 euro. «Man mano che la notizia si è diffusa abbiamo cominciato a vedere auto svizzere», confermano i benzinai comaschi. Opposto lo scenario dall’altra parte del confine, dove i piazzali delle stazioni di servizio si sono pian piano svuotati e i clienti sono diventati una rarità. Qualche gestore a Chiasso e nella zona a ridosso del confine, come emerso nelle ultime ore, ha provato a rivedere leggermente al ribasso le tariffe applicate. I prezzi sono rimasti comunque meno competitivi rispetto a quelli super scontati italiani.

«Questo provvedimento non può che portare un po’ di respiro alla categoria – sottolinea Daniela Maroni, presidente Figisc, gestori degli impianti di carburante di Confcommercio Como e vicepresidente nazionale -. Ci auguriamo che l’inversione di tendenza possa proseguire. Siamo comunque in attesa di avere delucidazioni in merito al rimborso dell’accisa già assolta rispetto al prodotto che avevamo già nelle nostre cisterne».

Già da alcuni mesi, a peggiorare la situazione per i gestori comaschi anche la sospensione della carta sconto benzina. Il benefit per la fascia di confine è stato temporaneamente sospeso perché si era ridotta la differenza di prezzo da una parte all’altra del confine. L’arrivo dei clienti svizzeri è una sorta di rivincita per i gestori comaschi, abituati a vedere un flusso inverso di veicoli diretti oltre la frontiera per risparmiare sul pieno. «È innegabile che in questo momento fare il pieno in Italia sia più conveniente rispetto alla Svizzera – dice Daniela Maroni -. Una situazione oggettivamente anomala». Il taglio delle accise dovrebbe restare in vigore per un mese. Immediato l’effetto nelle stazioni di servizio italiane. Non solo per l’arrivo dei clienti svizzeri, ma anche per l’impennata degli automobilisti italiani che in molti casi avevano ridotto al minimo i rifornimenti di carburante.

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23 marzo 2022 (modifica il 23 marzo 2022 | 19:53)

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, 2022-03-23 23:33:00, Inedito pendolarismo al contrario nella zona di confine: è un effetto del taglio delle accise sul carburante deciso dal governo italiano, ed entrato in vigore martedì 22 marzo. Risparmio di circa 30 centesimi a litro, Anna Campaniello

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