Il 27 settembre si è svolta un’audizione informale dei sindacati scuola presso la Commissione VII (Cultura, Scienza e Istruzione) della Camera dei Deputati sul problema del costo dei libri di testo.
Hanno partecipato i rappresentanti di:
- UDU -Unione degli universitari
- Azione universitaria
- Azione studentesca, in videoconferenza
- CISL scuola, in videoconferenza
- UIL scuola RUA
- USB Pubblico impiego scuola, in videoconferenza
- Associazione nazionale insegnanti e formatori – ANIEF
- Sindacato nazionale autonomo lavoratori scuola – SNALS
La CISL Scuola, rappresentata dal segretario nazionale Salvo Inglima, ha sottolineato come l’aumento dei costi, insostenibile per le situazioni reddituali più svantaggiate, si traduca in un ostacolo all’esercizio del diritto allo studio, rendendo spesso del tutto insufficienti le misure che a livello centrale e locale sono state adottate per sostenere le famiglie più in difficoltà. Servono pertanto altri interventi, mirati soprattutto ad incrementare il passaggio ai formati digitali e dotando le scuole di risorse utilizzabili per creare dotazioni condivisibili da tutti gli alunni (memoria CISL Scuola).
Per la UIL Scuola, il caro libri è una sfida complessa, ma con un approccio concreto che coinvolge insegnanti, editori, scuole e famiglie, è possibile ridurre il peso finanziario che grava sulle spalle degli studenti e delle loro famiglie, garantendo un’istruzione di qualità per tutti (memoria UIL Scuola). Queste le proposte del Sindacato:
Garantire la continuità didattica
Una delle cause principali dell’aumento dei costi dei libri scolastici è la mancanza di continuità nell’adozione dei testi. Stabilizzare gli insegnanti e favorire la continuità didattica potrebbe ridurre notevolmente i costi per le famiglie.
Scegliere soluzioni integrate
Molto spesso, soprattutto nelle scuole superiori, si assiste al rinnovo costante delle edizioni dei libri di testo, anche quando non è strettamente necessario. Pensare ad una maggiore ‘longevità’ dei libri potrebbe essere misura compatibile. Le nuove edizioni potrebbero essere ‘componibili’: aggiornamenti, edizioni integrate. Il numero delle edizioni e il trend del costo andrebbero monitorate periodicamente.
Creare borse di studio per chi risulta particolarmente danneggiato, socialmente ed economicamente
Per affrontare il caro libri in modo efficace, è essenziale fornire aiuto finanziario alle famiglie che si trovano in una situazione di difficoltà economica. Le borse di studio possono aiutare gli studenti a coprire parte dei costi dei libri e dei materiali scolastici.
Un fondo nazionale per coloro che non possono permettersi di comprare i libri
Una soluzione concretamente realizzabile potrebbe essere quella di istituire un fondo nazionale che copra interamente il costo dei libri almeno fino ad una determinata soglia Isee, avendo come obiettivo il dettato costituzionale della gratuità dell’istruzione.
Si dovrebbe inoltre poter scaricare la spesa dei libri dalla dichiarazione dei redditi a seconda dell’Isee senza ricorrere a buoni cui l’accesso è difficile.
Intreccio tra libri cartacei e online deve essere deciso prima dell’inizio anno scolastico
L’integrazione di risorse online con i libri cartacei può rappresentare un’opportunità per ridurre i costi e migliorare l’esperienza di apprendimento degli studenti. Tuttavia, è importante che questa integrazione sia stabilita prima dell’inizio dell’anno scolastico e che non venga modificata in corso, andando a provocare costi aggiuntivi e inaspettati durante l’anno successivo.
A decidere deve essere l’insegnante
Spesso le scuole sono tentate da offerte di aziende che forniscono hardware a basso costo in cambio dell’adozione di software costosi e poco utili. Le scelte dovrebbero essere guidate dall’effettiva utilità degli strumenti per la didattica e non dall’interesse commerciale delle aziende. Va, invece, sostenuta la professionalità dell’insegnante che deve poter decidere quali testi adottare e in che modo fare lezione senza curarsi di interessi esterni.
Incrementare l’utilizzo di appunti digitali
Gli appunti digitali possono essere facilmente condivisi e modificati: migliaia di studenti lo stanno già facendo. Bisogna mettere al passo di questi cambiamenti, in atto e in crescita, le scelte delle scuole.
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