Caro libri, gli studenti: Mai come questanno servirebbe unazione forte

Caro libri, gli studenti: Mai come questanno servirebbe unazione forte

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L’incremento dei prezzi dei libri di testo ha suonato l’allarme tra studenti e associazioni genitoriali. Secondo dati forniti dalla Rete degli Studenti Medi al Fattoquotidiano.it, la spesa media per i testi della secondaria di secondo grado è balzata da 318 euro nel 2022 a 340 euro nel 2023.

Questo significa che libri come quelli di scienze, che l’anno scorso costavano in media 22 euro, quest’anno hanno visto un aumento di 3 euro.

Il coordinatore nazionale Paolo Notarnicola evidenzia che questi rincari, benché possano sembrare minimi a primo impatto, sono significativi quando moltiplicati per il numero totale di libri necessari, pesando ulteriormente sulle famiglie già colpite dal carovita. La questione del caro libri non è nuova. Nonostante un Decreto ministeriale del 2013 che definisce un tetto di spesa, le cifre attuali lo superano ampiamente. Le scuole, infatti, non riescono a mantenere i costi al di sotto di questo tetto, con alcune che registrano cifre vicine ai 370 euro per studente. Notarnicola sottolinea anche la necessità di un fondo nazionale che garantisca la copertura dei costi dei libri, soprattutto per famiglie con un ISEE fino a 25 mila euro, in linea con il principio costituzionale della gratuità dell’istruzione.

Angela Nava dell’associazione “Genitori Democratici” critica l’assenza di differenziazioni sostanziali tra le edizioni annuali dei libri e suggerisce la considerazione di opzioni digitali. D’altro canto, dirigenti come Cristina Costarelli del liceo scientifico“Newton” a Roma sottolineano la necessità di riconsiderare il ruolo del libro di testo nell’istruzione, suggerendo una maggiore flessibilità e rilevanza.

La presidente di Age, Claudia Di Pasquale, propone soluzioni fiscali per alleviare il peso economico sulle famiglie, come la deducibilità dei costi dei libri in base all’ISEE.

L’Associazione italiana editori, rappresentata da Paolo Tartaglino, sottolinea che l’aumento dei prezzi dei libri è stato inferiore all’inflazione reale e sottolinea la necessità di un intervento di sistema per affrontare la questione.

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