All’inizio di luglio abbiamo dato notizia della mozione presentata da un esponente di Fratelli D’Italia in Lombardia, Giacomo Zamperini, volta ad abolire la possibilità, per le scuole, di attivare la carriera alias per gli studenti in transizione di genere.
La mozione al Consiglio regionale lombardo la prossima settimana
La mozione inaugurerà la ripresa dei lavori del Consiglio regionale lombardo il prossimo 12 settembre. Il documento, dopo le proteste, è stato leggermente modificato, ma, denuncia il consigliere e fondatore dei Sentinelli Luca Paladini, “resta osceno”, come riporta La Repubblica.
Nel frattempo nei giorni scorsi è stata inviata una mail alle scuole della regione da parte di un consigliere di FdI, Pietro Macconi. Ecco il testo del messaggio: “La richiesta al ministero è di intervenire in ragione del contrasto alla diffusione della carriera alias nelle scuole, che desta giusta preoccupazione nelle famiglie, attesa l’innaturale ideologia volta alla fluidità di genere”.
Si prevedono ulteriori proteste: l’11 settembre, alle 18, è previsto davanti al Palazzo della Regione un presidio di associazioni e gruppi studenteschi proprio per protestare contro la mozione. Con tali premesse c’è da scommettere che la seduta del Pirellone di martedì prossimo sarà piuttosto movimentata.
M5s: “Modo di fare politica subdolo e vigliacco”
Numerose sono state le reazioni: il primo ad insorgere è stato il Movimento Cinque Stelle della Lombardia, chiedendo che venga ritirata “l’ennesima vergognosa mozione di Fratelli d’Italia” che impegna la giunta a “intervenire contro la diffusione dei regolamenti scolastici sulla carriera alias”. “Aspettano la chiusure delle scuole – ha commentato la consigliera del M5S Paola Pizzighini – per portare in Aula una mozione infame che avrebbe mobilitato studenti delle scuole secondarie e delle università, ma se pensate che non esista un’opposizione vi sbagliate”.
La carriera alias offre a chiunque ne faccia richiesta l’opportunità di scegliere il proprio nome di “elezione di genere” e non quello con cui si è iscritti all’anagrafe all’interno dei documenti scolastici ufficiali: ad esempio nei quadri, nel libretto per le assenze e nel registro elettronico. In questo modo si evitano discriminazioni ai danni degli studenti interessati già alle prese con un percorso delicato ed episodi di misgendering che possono avere gravi conseguenze a livello psicologico.
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