Carta del docente, salva fino al 2023/2024. Poi il Governo dovrà inserire risorse in legge di bilancio o sarà tagliata

Carta del docente, salva fino al 2023/2024. Poi il Governo dovrà inserire risorse in legge di bilancio o sarà tagliata

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Il decreto 36 è stato approvato in Senato con estrema fatica, in seguito a colpi di scena e tira e molla fra partiti politici e MEF. Se alla fine il MEF dovrebbe averla spuntata sul taglio degli organici, sulla carta del docente si è trovato un accordo che vede il mantenimento della misura per intero fino all’anno scolastico 2023/2024. In seguito, il Governo dovrà trovare risorse e inserirle in legge di bilancio.

La questione tagli alla carta del docente è stata proposta dal Governo nel decreto 36 in merito alle attività di tutoraggio riferite alla formazione iniziale: per finanziare tali attività l’esecutivo aveva proposto di tagliare proprio il bonus della carta docente.

Dopo un braccio di ferro con il MEF, il taglio è stato scongiurato grazie alla compattezza delle forze politiche in Senato: la formulazione del testo del decreto approdato alla Camera riporta: “Per l’attuazione del presente comma è autorizzata la spesa di 16,6 milioni di euro per l’anno 2022 e 50 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023. Ai relativi oneri si provvede, quanto a 16,6 milioni di euro per l’anno 2022, 50 milioni di euro per l’anno 2023 e 31 milioni di euro per l’anno 2024, mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, e, quanto a 19 milioni di euro per l’anno 2024 e 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 123, della legge 13 luglio 2015 n. 107“.

Il testo, così formulato, può lasciare aperto qualche dubbio, come ci viene segnalato: l’ultimo periodo del comma, infatti, parla di 19 milioni di euro per di riduzione dal 2024 e 50 milioni di euro per il 2025, fondi (69 milioni totali) che al momento, secondo il testo, verrebbero reperiti proprio dalla carta del docente, facendo intuire ad un taglio già dal 2024.

Ma il testo si riferisce all’anno solare e non all’anno scolastico, tanto è vero che la “mossa” dei partiti è stata l‘approvazione dell’ODG relativo, che vincola il Governo a trovare le risorse necessarie per la carta docente in legge di bilancio a partire dal 2024/2025: “Il Senato in sede di esame del disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) impegna il Governo ad individuare differenti coperture per consentire l’integrale mantenimento della cosiddetta “carta del docente” a decorrere dall’anno scolastico 2024-2025“.

Dunque, quei 19 milioni di euro sottratti dal fondo della card docente nel 2024, è la stima prevista dal 2024/2025, in attesa della copertura della manovra prevista dall’ODG accolto in Senato, lasciando per l’anno scolastico 2023/2024 intatto il bonus formazione.

NOTA RAGIONERIA

DOSSIER

Riforma reclutamento, via libera dal Senato, passa alla Camera: TESTO decreto e NOTA Ragioneria dello Stato [PDF]

, 2022-06-25 08:09:00, Il decreto 36 è stato approvato in Senato con estrema fatica, in seguito a colpi di scena e tira e molla fra partiti politici e MEF. Se alla fine il MEF dovrebbe averla spuntata sul taglio degli organici, sulla carta del docente si è trovato un accordo che vede il mantenimento della misura per intero fino all’anno scolastico 2023/2024. In seguito, il Governo dovrà trovare risorse e inserirle in legge di bilancio.
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