di Gino Pagliuca
Milano, cala l’offerta di case. Il quartiere Bovisa-Sempione è quello che registra i rincari più alti (+6,4%). Seguono Città Studi (5,8%) e il Centro (5,6%). Previsto un ulteriore rialzo degli affitti, nonostante il ritorno dei contratti turistici brevi
Con la Borsa il gioco è semplice: si prende il prezzo di un’azione, di un comparto azionario o di tutti i titoli quotati e si calcola la variazione puntuale di prezzo rispetto a un dato periodo. Con gli immobili non si può fare perché ogni transazione è una storia a sé. Però è possibile avere indicazioni di tendenza e se un centro studi dice +5% e un altro +2% di per sé poco importa, ma se tutti i soggetti qualificati danno valori in crescita e le transazioni sono in aumento (e queste si possono contare con precisione) significa comunque che per comprare casa bisogna spendere di più.
La domanda in aumento
Ed è quello che sicuramente sta succedendo a Milano. Dopo la presentazione la scorsa settimana del listino della Camera di commercio, realizzato con i costruttori e le associazioni dei mediatori, arriva da altri due osservatori la conferma di prezzi ancora in crescita a Milano, con domanda potenziale in aumento. Quanto poi questa domanda, con la crisi economica che si preannuncia e l’aumento del tasso dei mutui, possa tradursi in operazioni reali, è tutto da vedere.
L’Osservatorio di Immobiliare.it
Cominciamo dai dati dell’Osservatorio trimestrale di Immobiliare insights, curato da Immobiliare.it. I numeri riguardano la Lombardia ma ovviamente i più interessanti sono quelli che riguardano il capoluogo regionale. A Milano i prezzi medi richiesti ormai sfiorano i 5.000 euro al metro quadrato (4.985 euro, per la precisione). Da fine 2021 l’incremento è dell’1,7%, mentre da fine marzo 2021 siamo al 4,9%. Sta diminuendo l’offerta, del 3,4% su base trimestrale e del 12% su un anno fa. Sul fronte delle locazioni i valori a Milano fanno segnare un record di 19,4 euro per metro quadrato al mese cioè circa 1.000 euro al mese per un bilocale. Su base trimestrale i canoni sono aumentati del 4,4% e del 6,8% in un anno.
Cala l’offerta di casa
L’aspetto più interessante è che sta diminuendo molto l’offerta di case (-50% in un anno), in parte, verosimilmente, perché sono tornati gli affitti brevi. Se a questo si aggiunge l’inflazione che di per sé porta a un aumento dei canoni richiesti per le case sul mercato e il rischio di rialzo delle aliquote fiscali (la cosiddetta cedolare secca) nei prossimi mesi gli affitti rischiano di costare ancora di più, ammesso che ci sia chi se li potrà permettere.
Il Centro studi Tecnocasa
Infine, dal Centro studi di Tecnocasa arriva l’analisi secondo cui nel secondo semestre del 2021 i prezzi in città sono aumentai del 4,6%, mettendo a segno il dodicesimo rialzo semestrale consecutivo. In 10 anni i prezzi sono cresciuti dell’11,5%. Per avere un termine di paragone nella media delle grandi città italiane nel decennio i prezzi sono scesi del 24,5%. La macroarea con il maggiore rialzo nel semestre è Bovisa Sempione, con +6,4%, seguita da Città Studi con 5,8% e il Centro con +5,6%. La meno brillante è la zona Melchiorre Gioia-Fulvio Testi, con + 2,5%.
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6 aprile 2022 (modifica il 6 aprile 2022 | 14:20)
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, 2022-04-06 12:21:00, Milano, cala l’offerta di case. Il quartiere Bovisa-Sempione è quello che registra i rincari più alti (+6,4%). Seguono Città Studi (5,8%) e il Centro (5,6%). Previsto un ulteriore rialzo degli affitti, nonostante il ritorno dei contratti turistici brevi, Gino Pagliuca