Un segnale del rallentamento del mattone arriva dall’ultima edizione del sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni condotto congiuntamente dalla Banca d’Italia, dall’Agenzia delle Entrate e da Tecnoborsa. Prezzi e compravendite sono previsti in calo e aumentano sia pur di poco lo sconto e i tempi necessari a chiudere le trattative. L’arretramento di tutti gli indicatori non drammatico e non nemmeno sorprendente visto il trend del tasso dei mutui (qui l’approfondimento). Il sondaggio viene effettuato ogni tre mesi e coinvolge 1.583 agenzie su tutto il territorio nazionale. Ma vediamo le principali evidenze.
Prezzi e vendita
Per quanto riguarda i prezzi, scesa nel quarto trimestre del 2022, pur rimanendo maggioritaria, la quota di operatori che esprimono giudizi di stabilit delle quotazioni immobiliari. Il saldo fra i giudizi di aumento e quello di riduzione dei prezzi tornato negativo per la prima volta dal secondo trimestre del 2021. Si per molto alzato il divario tra chi pensa per i prossimi mesi e in un orizzonte biennale a una diminuzione dei prezzi e chi invece ritiene che le quotazioni aumenteranno.
I mutui
E veniamo ai mutui. La quota di compravendite finanziate con mutuo ipotecario scesa in maniera significativa al 65,3% rispetto al 68% del trimestre precedente. Il rapporto fra l’ammontare del prestito e il valore dell’immobile (il cosiddetto Ltv) rimasto su valori elevati, attorno a quota 77, in calo comunque di due punti. Tempi di vendita e sconto sono due indicatori attendibili del trend del mercato. Entrambi sono, come accennato, in lieve peggioramento: lo sconto medio passato dall’8,4 all’8,8%, i tempi necessari per concludere la transazione (di norma per le agenzie l’operazione considerata conclusa e quindi remunerata quando viene firmato il compromesso) sono saliti da 5,9 a 6,1 mesi. La maggior parte degli incarichi di vendita non conclusi sono dovuti al forte divario tra il prezzo richiesto dal venditore e le disponibilit di chi vorrebbe comprare. Il fenomeno si ripete puntualmente ogni volta che il mercato cambia verso e in genere succede che per diversi mesi le vendite si bloccano prima che i venditori passino a pi miti consigli. Infatti le agenzie interpellate prevedono che nei prossimi mesi riceveranno meno incarichi.
Affitti e agenzie
Sul fronte delle locazioni l’indagine segnala un incremento della quota di agenzie pr cui i canoni sono aumentati nell’ultimo trimestre del 2022 e che si aspettano un’ulteriore salita. Una previsione che deriva dalle attese di un’inflazione si in calo ancora forte, ancora oltre il 5% a fine 2023. Diminuiscono gli incarichi relativi alla locazione, ma questo non meraviglia perch soprattutto nelle grandi citt le offerte di locazione tradizionale latitano e chi punta sugli affitti brevi si rivolge o alle piattaforme o a operatori specializzati.
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