di Gaia Piccardi
L’ex portiere totem forse era solo stufo che gli attribuissero tante storie dopo il divorzio da Sara Carbonero (l’ultima con Shakira), ma capita la brutta figura ha tirato in ballo gli hacker. Puyol scherza con lui poi si scusa. La rabbia della comunità Lgbt
Il coming out che avrebbe rivoluzionato il calcio — una stella interplanetaria, un campione del Mondo e d’Europa, sopravvissuto a un infarto miocardico acuto nel 2019, che si dichiara gay — è probabilmente uno scherzo mal riuscito. Sono le 14.10 di ieri pomeriggio quando Iker Casillas, 41 anni, nome basco scelto da genitori di Bilbao, ex portiere-totem del Real Madrid e della Spagna pigliatutto, cinguetta sul suo profilo: «Spero che mi rispetterete: sono gay».
Migliaia di cuoricini accolgono la (non) notizia, strabuzzano gli occhi colleghi e tifosi che da sempre tramandano la vulgata di Casillas sciupafemmine: il mediaticissimo matrimonio con la giornalista televisiva Sara Carbonero (lei era l’intervistatrice che lui baciò a sorpresa in diretta tv al Mondiale 2010) sarebbe finito l’anno scorso proprio per i tradimenti di Iker, che il gossip recente segnala vicinissimo a Shakira, la pop star colombiana fresca di separazione da Gerard Piqué, difensore del Barcellona per oltre tre lustri acerrimo rivale di Casillas in campionato e compagno di mille battaglie in Nazionale. Un intrigo che nemmeno a inventarlo sarebbe venuto meglio. Ed è proprio per scrollarsi di dosso l’ennesimo pettegolezzo della relazione con Shakira (il suo nome negli ultimi tempi è stato accostato anche all’attrice e cantante Maria Josè Camacho e alla modella Alejandra Onieva, cognata della socialite Tamara Falcò, storica fiamma di Iker) che il portiere insofferente si sarebbe inventato la boutade dell’omosessualità, seguito a ruota da un altro spiritosone del calcio spagnolo, l’ex difensore Carles Puyol, che al Tweet dell’amico ha subito risposto: «È arrivato il momento di raccontare tutto di noi, Iker».
Resosi conto della figuraccia, mentre lo scambio con Puyol faceva il giro del nulla cosmico dei social in un secondo, Casillas ha prima cancellato il messaggio e poi provato a sistemare il pasticcio con un Tweet riparatore: «Profilo hackerato. Per fortuna tutto in ordine. Chiedo scusa ai miei follower e alla comunità Lgbt» (quindi era hackerato anche l’account di Puyol? Anche lui poi si scuserà). Seguono applausi scroscianti di tifosi mal disposti ad accettare una violazione così netta delle virili e testosteroniche regole del calcio, qualche insulto e l’indignazione di Joshua Cavallo, il giocatore australiano che un anno fa aveva fatto coming out sui social della sua squadra, l’Adelaide United: «Mi dispiace della presa in giro di Casillas e Puyol, nel calcio questo è un percorso complicato. Vedere due leggende irridere così la mia comunità è, quanto meno, irrispettoso».
Nessuna rivelazione di Casillas, quindi, per carità, solo 26 caratteri twittati da Anonymous o, piuttosto, partiti maldestramente dal dito di un campione impeccabile in porta ma incapace di gestire la pressione dei paparazzi. In Spagna il matrimonio tra omosessuali è autorizzato dal 2005. Nessun calciatore della Liga si è mai dichiarato gay.
10 ottobre 2022 (modifica il 10 ottobre 2022 | 07:15)
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, 2022-10-10 05:17:00, L’ex portiere totem forse era solo stufo che gli attribuissero tante storie dopo il divorzio da Sara Carbonero (l’ultima con Shakira), ma capita la brutta figura ha tirato in ballo gli hacker. Puyol scherza con lui poi si scusa. La rabbia della comunità Lgbt, Gaia Piccardi