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Il sottosegretario leghista all’Istruzione, Rossano Sasso (Lega), in un’intervista a Fanpage.it, parla del calendario delle riaperture allo studio del governo, che conterrà le diverse date per il superamento delle misure anti Covid nei vari ambiti della vita sociale. Secondo il membro del governo anche per la scuola è auspicabile un ritorno alla normalità, con l’eliminazione del sistema delle quarantene e della didattica a distanza, subito dopo la fine dello stato d’emergenza, il 31 marzo. Il sottosegretario leghista commenta anche la vicenda del liceo scientifico Augusto Righi di Roma, dove una studentessa di 16 anni è stata rimproverata da una docente, che l’ha apostrofata con una frase offensiva, paragonandola a una prostituta: “Ma che stai sulla Salaria? Copriti la pancia o ti sospendo”. Per Sasso la professoressa ha sbagliato a utilizzare queste parole.
Il governo sta valutando una roadmap per le riaperture, ma non si parla ancora delle misure a scuola. Cosa succederà dopo il 31 marzo?
Al momento tutti gli indicatori ci dicono che la situazione sta migliorando nettamente e che si va verso la fine dello stato d’emergenza. Ma ovviamente bisogna vedere quale sarà il quadro generale a ridosso del 31 marzo. Per quanto riguarda la scuola, vediamo quali saranno le indicazioni delle autorità sanitarie. Se la diminuzione dei contagi e delle ospedalizzazioni proseguirà, è lecito attendersi l’allentamento delle restrizioni anche a livello scolastico sempre mantenendo la giusta attenzione. Un primo passo già c’è stato con la modifica dei protocolli su quarantene e Dad, che noi della Lega chiedevamo da tempo. Grazie a queste nuove misure sono rientrati in aula centinaia di migliaia di studenti che, con le regole precedenti, sarebbero stati relegati in didattica a distanza.
Quali sono le prime misure da eliminare? Dalla primaria in poi c’è ancora una differenza di trattamento per la quarantena tra vaccinati e non vaccinati.
La differenziazione in base allo stato vaccinale è una misura che non mi piace, perché la scuola è luogo per antonomasia di accoglienza e inclusione. Inoltre non si possono far pagare ai bambini le scelte legittime dei genitori, creando spaccature e divisioni tra gli alunni. Su questo la Lega ed io siamo stati chiari fin dall’inizio. Sarebbe bene che si invertisse la rotta, magari proprio a partire dalla fine dello stato d’emergenza.
E per quanto riguarda l’utilizzo delle mascherine FFP2 a scuola?
Anche su questo attendiamo l’approssimarsi della data del 31 marzo e le valutazioni delle autorità preposte. Si tratta di una misura più strettamente sanitaria, quindi come ministero dell’Istruzione non possiamo che recepire le indicazioni del ministero della Salute e del Comitato tecnico scientifico.
Come dicono diversi esperti e anche l’Oms, la ventilazione degli ambienti è lo strumento idoneo per contrastare la diffusione del virus, con cui il prossimo autunno dovremmo forse fare i conti, con una nuova ondata. La Lega è favorevole a investire sugli impianti di aerazione, ma arriveremo in tempo per il prossimo anno scolastico?
Se fosse stato per noi, saremmo arrivati in tempo anche per l’attuale anno scolastico, almeno iniziando a coprire una parte consistente del territorio nazionale. In Veneto o nelle Marche abbiamo tanti esempi virtuosi da questo punto di vista, grazie all’impulso degli amministratori locali e all’iniziativa di tanti dirigenti scolastici. Diciamo che fin quando le autorità sanitarie non includeranno tra le linee guida questi dispositivi faticheremo a fare un vero salto di qualità. Un passo avanti si è avuto grazie a un emendamento approvato dal Parlamento che vincola il Governo a emanare un provvedimento specifico entro il 20 marzo. Vedremo. Tra l’altro sono investimenti che non servono solo per la fase emergenziale, ma avrebbero una grande utilità anche nel lungo periodo. Personalmente continuerò a battermi affinché il tema rimanga al centro del dibattito.
“Ma che stai sulla Salaria?” La frase pronunciata da una docente del liceo Righi di Roma ha fatto discutere. La prof avrebbe dovuto chiedere scusa? Ci sono secondo lei idee sessiste nella nostra società che andrebbero smontate anche in classe?
La professoressa ha sbagliato ad usare quella espressione, non c’è dubbio. Insultare l’ha fatta passare dalla ragione al torto, perché prima c’era stata la mancanza della studentessa, che non avrebbe dovuto giocare con il cellulare in classe. La docente avrebbe dovuto richiamare la ragazza, in caso metterle una nota e invitarla a non ripetere quel comportamento. La cosa sarebbe finita lì. Certe idee o luoghi comuni che danneggiano le donne sono certamente da combattere, sia a scuola che in famiglia. Su questi temi c’è una maggiore sensibilità rispetto al passato e, da padre di due ragazze, non posso che esserne felice.
Per quanto riguarda l’esame di maturità, saranno confermate le materie scelte per la seconda prova contenute nella bozza dell’ordinanza per l’esame di Stato, ora allo studio della Camera? Si parla di di latino al classico, matematica allo scientifico, lingua e cultura straniera 1 al linguistico, economia aziendale al tecnico commerciale, progettazioni, costruzioni e impianti al tecnico per geometri, scienze e cultura dell’alimentazione all’istituto alberghiero. Ci può confermare che la seconda prova sarà di “istituto”, sorteggiata il giorno della prova tra tre diverse proposte?
A breve ci sarà l’ufficializzazione di tutta la procedura d’esame. Quello che è importante, al di là delle singole scelte, è che i ragazzi affrontino questa prova con serietà ma con grande serenità: non c’è nessun intento punitivo da parte del ministero dell’Istruzione e i loro insegnanti li accompagneranno con cura e attenzione prima e durante le prove. Gli studenti si godano quelle giornate, che rimarranno per sempre impresse nella loro memoria tra i ricordi più dolci.
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