Caso Russia, il rapporto al Copasir. Gabrielli: non si tratta di dossieraggio

Caso Russia, il rapporto al Copasir. Gabrielli: non si tratta di dossieraggio

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di R.R.L’indagine conoscitiva del Comitato parlamentare per la sicurezza si concentra su disinformazione e propaganda in favore del Cremlino alimentata da opinionisti e freelance sui canali social o con interviste in tv e in radio Disinformazione e propaganda in favore della Russia alimentata da notizie false rilanciate da opinionisti e freelance su canali social, piattaforme, oppure con articoli e interviste televisive e radiofoniche: si concentra su questo l’indagine conoscitiva avviata dal Copasir che ha già ascoltato i vertici dei Servizi segreti e l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes e il presidente dell’Agenzia per le comunicazioni Giacomo Lasorella. Martedì Franco Gabrielli, autorità delegata alla sicurezza ha ribadito che «l’intelligence italiana non ha mai stilato liste o svolto attività di dossieraggio». Al governo e al Copasir arrivano periodicamente rapporti che ricostruiscono la guerra «ibrida» scatenata da Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina. Il presidente del Copasir Adolfo Urso ha confermato di aver ricevuto due giorni fa «un report specifico che, per quanto ci riguarda, come sempre resta classificato». Nel report ci sono i nomi di chi avrebbe alimentato la disinformazione e la propaganda, oltre agli episodi di manipolazione dei fatti nei momenti chiave del conflitto. Enrico Borghi, componente del Copasir per il Partito democratico, conferma: «Non possiamo non tenere conto che sono in atto delle attività di ingerenza straniere, come ha peraltro acclarato anche il Parlamento europeo, di manipolazione delle informazioni, di disinformazione pianificata finalizzata a una falsa rappresentazione dei fatti, a gonfiare artificialmente le argomentazioni unilaterali, a screditare l’informazione ufficiale per deteriorare il dibattito pubblico e a minare la fiducia del cittadino nei confronti del sistema democratico». Tra le persone citate nel report c’è Manlio Dinucci, 84 anni, geografo tra i promotori del Comitato «No guerra, No Nato» per i suoi scritti e interventi e perché passaggi del suo libro La guerra, è in gioco la nostra vita sarebbero stati citati nel discorso pronunciato da Vladimir Putin il 9 maggio, circostanza che Dinucci nega «e sfido chiunque a dimostrare il contrario». 8 giugno 2022 (modifica il 8 giugno 2022 | 08:00) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-08 06:05:00, L’indagine conoscitiva del Comitato parlamentare per la sicurezza si concentra su disinformazione e propaganda in favore del Cremlino alimentata da opinionisti e freelance sui canali social o con interviste in tv e in radio, R.R.

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