di Aldo Simoni
Chiuso e poi riaperto dopo i controlli un fast food: niente di irregolare. Dubbi sulla vicenda
Era un bel panino farcito: hamburger e verdure. Ma dentro c’erano due chiodi che hanno mandato in ospedale il cliente di una nota catena di fast food. È stata una grave disattenzione di chi ha cucinato il panino o è un tentativo di truffa da parte del cliente? La risposta a questi interrogativi la daranno i poliziotti del commissariato di Cassino che stanno lavorando su entrambe le piste.
Di certo c’è che il locale è stato ispezionato centimetro per centimetro con il metal detector. Ma non sono stati trovati altri oggetti di ferro pericolosi. Pertanto è stato regolarmente riaperto. Nel frattempo la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto a un quarantenne di Caserta che, dopo due bocconi, è finito in camera operatoria. Nel mega panino (secondo la sua versione) c’erano due chiodi lunghi tre centimetri: quando se ne è accorto , era ormai troppo tardi. Uno è riuscito a sputarlo, il secondo invece, inavvertitamente, lo ha ingoiato. Il primo gli ha rotto un dente, il secondo lo ha portato direttamente in ospedale. Per estrarlo i medici hanno dovuto sottoporlo a intervento in laparoscopia. Ora è ricoverato in prognosi riservata. Ma come è stato possibile?
Sul caso stanno indagando gli agenti del commissariato di polizia di Cassino che stanno visionando le riprese delle telecamere del locale ed hanno allertato la Asl di Frosinone per i controlli da effettuare nel fast food. Immediatamente il locale è stato chiuso, mentre tutto il materiale trovato in cucina è stato posto sotto sequestro. Ma l’esame minuzioso, eseguito anche con un metal detector, ha escluso la presenza di altri metalli pericolosi. E il locale è stato riaperto al pubblico. Ma gli investigatori non escludono un’altra ipotesi: quella di una truffa (con estorsione) ai danni del fast food. E non sarebbe la prima. Da tempo, infatti, si stanno diffondendo episodi che ricalcano quanto avvenuto a Cassino: un cliente entra in un negozio di generi alimentari o in un fast food,acquista qualcosa, ad esempio un panino e, poco dopo, il cliente ritorna nel negozio dicendo che nel panino ha trovato un chiodo e si è rotto un dente. E subito parte la richiesta di risarcimento.
A volte si chiedono poche centinaia di euro (per risolvere la questione all’istante), in altri casi si chiedono somme ben più consistenti. «Sì, conosciamo questo fenomeno e sappiamo che si sta diffondendo in mezza Italia. Stiamo lavorando anche in questa direzione» confermano dal commissariato. Nelle prossime ore il cliente sarà interrogato e a quel punto le indagini potrebbero prendere una ben precisa direzione.
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22 novembre 2022 (modifica il 22 novembre 2022 | 20:10)
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