la storia Mezzogiorno, 14 giugno 2022 – 15:10 Nel piccolo comune abruzzese si è presentata solo una lista, ”L’altra Italia”, guidata dal Vigile urbano gallipolino Guglielmo De Santis e composta solo da pugliesi. Alle urne si è presentato un solo elettore che ha votato scheda bianca: arriverà un commissario di Antonio Della Rocca Guglielmo De Santis, unico candidato sindaco a Castelguidone (Chieti) Guglielmo De Santis, lei è residente a Gallipoli, dove fa l’agente di polizia locale, ma ha corso per la poltrona di sindaco e senza avversari a Castelguidone, paese del Chietino di circa 300 anime e 278 elettori, dei quali uno solo si è recato alle urne votando scheda bianca. Sembrerebbe una specie di ammutinamento. Come se lo spiega? «Non saprei. Posso dire che il sindaco uscente ha fatto una campagna elettorale inducendo i cittadini a non andare al voto». Ma lei era l’unico candidato. Non sarà stato per una forma di protesta dovuta al fatto che era stata ammessa solo la sua lista L’altra Italia – Destra Italiana – Movimento per l’Italia sociale – Mda, con personaggi pugliesi del tutto sconosciuti in paese? «I nostri contendenti non sono stati capaci di fare una lista. Io mi chiedo come mai c’è un sindaco uscente che non costituisce una lista, ma fa comunque una campagna elettorale. E perché lui paventava il commissariamento del Comune?» Lei, invece, una campagna elettorale l’ha fatta facendosi vedere in paese? «Ci sono andati i miei collaboratori, i rappresentanti della mia lista. Io, per motivi di lavoro, non ci sono potuto andare. In paese ci sono stati il segretario e il vicesegretario del movimento. Hanno pure parlato in piazza». Le sembra normale candidarsi a sindaco e rimanere sconosciuto agli elettori? «In passato è stato detto che la nostra lista era formata da agenti di polizia locale, carabinieri e poliziotti per poter beneficiare del periodo di congedo dal lavoro previsto. Ma questa cosa è stata smentita in maniera categorica. Ripeto, io mi domando come mai il sindaco uscente non è riuscito a fare una lista e perché i cittadini hanno protestato non votando. Potevano protestare andando al voto, secondo me». Dal sito web del ministero dell’Interno si apprende che l’elezione è nulla per mancato raggiungimento del quorum fissato al 40 per cento e che un solo elettore ha votato scheda bianca. Arriverà il commissario e poi si ritornerà alle urne. Voi che farete? «Non ci sono dubbi. Quando si rivoterà noi ci ripresenteremo. Questo è scontato al cento per cento». Non è la prima volta che L’altra Italia si presenta alle amministrative con candidati del tutto sconosciuti agli elettori dei comuni, provenienti anche da regioni molto lontane. «No, non è la prima volta. Noi abbiamo circa 35 consiglieri sparsi in comuni di tutta Italia. Nel Consiglio comunale di un paese della provincia di Macerata siedono mio figlio e mia nuora». Qual è il senso di candidarsi in un paese di cui non si sa nulla e dove si è sconosciuti? «Prima di tutto far conoscere il simbolo, per una questione di visibilità. Posso anticipare che stiamo facendo un accordo anche con la Lega. Per quanto mi riguarda, dopo circa trentaquattro anni nella pubblica amministrazione, penso di avere accumulato tanta esperienza. Nel mio piccolo qualcosa di buono potrei farla da sindaco. D’altra parte un paese di 300 anime cosa ci vuole a governarlo?». Parla di esperienza maturata da lavoratore di una pubblica amministrazione o attraverso investiture di natura elettiva? «No, incarichi di quest’ultimo tipo non ne ho mai avuti». In passato è stato militante della Lega. «Sì, nel 2015. Io, però, sono nato socialista, ma dopo l’inchiesta Mani pulite aderì a Forza Italia. Poi, per disaccordi con alcuni personaggi politici forzisti della mia città, me ne andai e mi candidai con la Lega, quando questo partito al Sud era un tabù. Presi quasi cinquecento voti». Perché poi ha lasciato anche il Carroccio? «Perché, durante una convention del partito, a Bari, mi accorsi della presenza di tanti personaggi che definirei residuati politici. Lo dissi a Salvini, ricordandogli che, in un’intervista televisiva, aveva detto di voler tenere lontane proprio quel tipo di persone». E Salvini cosa le rispose? «Che non ne sapeva nulla. Lo affermò in pubblico, davanti a tanta gente, mentre fumavamo una sigaretta». E lei? «Dissi che ero schifato». La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 14 giugno 2022 | 15:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-14 16:05:00, Nel piccolo comune abruzzese si è presentata solo una lista, ”L’altra Italia”, guidata dal Vigile urbano gallipolino Guglielmo De Santis e composta solo da pugliesi. Alle urne si è presentato un solo elettore che ha votato scheda bianca: arriverà un commissario,