di Emanuele BuzziLa capogruppo del Movimento al Senato difende la linea di Conte: ha posto termi stringenti per gli italiani, siamo in attesa di capire quali saranno le risposte del premier Senatrice Castellone, siamo vicini a una crisi di governo? «Di fronte alla pandemia energetica e la crisi economica il presidente Conte ha posto dei temi stringenti per il Paese e i cittadini: misure di sostegno per famiglie e imprese, salario minimo, superbonus, taglio del cuneo fiscale e transizione ecologica, solo per citare alcuni punti. Siamo in attesa di capire quali saranno le risposte da parte di Palazzo Chigi. Poi si valuterà». I parlamentari stanno facendo pressing su Conte per uscire dal governo: anche ieri in assemblea gli interventi sono stati netti. «Il disagio politico dei colleghi è comprensibile e riflette anche quanto ci chiede l’intera comunità del M5S. Ma da forza leale e responsabile quale siamo non attuiamo di certo scelte importanti pensando al consenso. Pretendiamo però che il governo Draghi cambi marcia. Lo ripeto: abbiamo posto questioni rispetto alle quali gli italiani meritano risposte chiare. Adesso aspettiamo i fatti, serve discontinuità». Lei dopo 16 mesi si è pentita di aver detto sì all’ingresso del M5S nell’esecutivo? «Siamo entrati nel governo per difendere le misure che avevamo già realizzato e per essere parte attiva nell’attuazione del Pnrr e delle riforme ad esso correlate. Abbiamo dato un contributo importante, per esempio in legge di bilancio, nel Dl Concorrenza, evitando che si investissero subito 14 miliardi in armi in un momento in cui le risorse servono per famiglie ed imprese. Abbiamo anche evitato si manomettesse la nostra riforma della Giustizia. Se non ci fossimo stati forse non ci sarebbero più il reddito di cittadinanza e misure a tutela delle fasce sociali più deboli, così oggi il salario minimo non sarebbe un tema in cima all’agenda politica. Sono fiera del lavoro fatto insieme a tutti i colleghi, quindi no, non mi sono pentita». Attendete delle risposte dal premier, ma non le sembra irrituale mettere delle condizioni politiche a un governo di unità nazionale? «Siamo stati per lungo tempo la prima forza parlamentare e pretendiamo di essere ascoltati per continuare a dare un contributo importante. Le difficoltà di famiglie e imprese stanno crescendo a dismisura, non si può più esitare. Irrituale sarebbe non confrontarsi su un quadro che è molto mutato rispetto a un anno fa.» Siete disposti ad accettare un compromesso sui punti che Conte ha presentato a Draghi? «Quei punti non sono bandierine, non sono temi personalistici, ma questioni pressanti che impongono alla politica di intervenire. È il Paese ad avere necessità di risposte nette e chiare». Tra i corridoi di palazzo gira voce che ci potrebbe essere una accelerazione nei prossimi dieci giorni, ossia quando il dl Aiuti arriva al Senato. Che farete? «Nei prossimi giorni faremo le necessarie valutazioni anche sulla base delle risposte che ci darà il premier Draghi. Le voci di corridoio lasciamole dove sono». Non le è sembrato contraddittorio votare alla Camera la fiducia al governo ma snobbare un testo che contiene risorse per famiglie e imprese? «Abbiamo più volte detto che finché potremo incidere operando per il bene degli italiani daremo fiducia al governo; questo provvedimento però conteneva anche misure che non condividevamo affatto, a partire dal via libera all’inceneritore a Roma. Una chiara provocazione nei nostri confronti». In caso di crisi consulterete la vostra base? «Crediamo nella democrazia diretta e per le scelte importanti abbiamo sempre consultato i nostri iscritti. Lo abbiamo fatto anche per l’ingresso del movimento nel governo. È sicuramente una nostra peculiarità identitaria di cui andiamo orgogliosi». 7 luglio 2022 (modifica il 7 luglio 2022 | 22:22) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-07 20:18:00, La capogruppo del Movimento al Senato difende la linea di Conte: ha posto termi stringenti per gli italiani, siamo in attesa di capire quali saranno le risposte del premier, Emanuele Buzzi