Catanzaro, il caso delle indennità sospese al “118”. L’Asp dovrà restituire i soldi a due medici

Catanzaro, il caso delle indennità sospese al “118”. L’Asp dovrà restituire i soldi a due medici

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Le somme erogate negli ultimi dieci anni ai medici convenzionati del 118 non si toccano. È quanto ha stabilito il giudice del lavoro di Lamezia Terme sul ricorso presentato da due medici che hanno prestato servizio nell’emergenza territoriale fino al 2014 fino al 2019. Anche nei loro confronti l’Asp aveva avviato un’azione di recupero dell’indennità per le prestazioni aggiuntive, con importanti somme da restituire (84mila e 39 mila euro circa). E analoga procedura è stata avviata anche verso gli altri medici convenzionati, che attendono ora l’esito del ricorso al giudice del lavoro di Catanzaro. Nel caso lametino, che potrebbe quindi “fare scuola” anche nel capoluogo, il ricorso presentato per i due sanitari dall’avvocato Gianfranco Barbieri unitamente all’avvocato Carmela Pulice viene accolto dichiarando «l’irripetibilità delle somme percepite dai ricorrenti a titolo di indennità aggiuntiva, anche sulla retribuzione feriale, ex articolo 29 dell’Accordo integrativo regionale del 2006 a decorrere dal 2010». Non solo, il giudice ha anche ordinato all’Asp la restituzione degli importi «eventualmente trattenuti a tale titolo, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria del dovuto».
Leggi l’articolo completo sull’edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Catanzaro
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Pietro Guerra

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