Catanzaro, incendio nella casa popolare: tre fratelli morti nel sonno

di Carlo Marcì, inviato a Catanzaro

La tragedia nella città calabrese ha provocato anche feriti gravi: i genitori e gli altri due figli. Le liti nel quartiere per l’alloggio

Il fuoco li ha sorpresi nel sonno. Tre fratelli, di una famiglia di sette persone, sono stati uccisi dalle fiamme nell’alloggio popolare in cui vivevano, nel quartiere Pistoia, a Catanzaro. Il resto della famiglia, padre, madre e due figli sono ricoverati in gravi condizioni. A perdere la vita Saverio Corasaniti, 22 anni, con problemi di autismo, e i due fratelli Mattia Carlo di 12 e Aldo Pio di 14 anni. Rita Mazzei, 41 anni, la mamma, e la figlia Zaira Maria, 12, gemella di Mattia Carlo, sono stati trasportati al centro grandi ustioni di Bari e Catania. Il papà Vitaliano Corasaniti, venditore ambulante, e l’altro figlio Antonello, 16, sono in rianimazione all’ospedale «Pugliese Ciaccio» di Catanzaro.

Il rogo

L’incendio al quinto piano della palazzina è scoppiato poco prima dell’una di notte. I Vigili del fuoco hanno accertato che non è stato causato da una fuga di gas. Le fiamme però si sono propagate rapidamente, tant’è che in venti minuti l’interno dell’appartamento era ridotto in cenere. Oggi gli specialisti del Nia (Nucleo investigativo antincendio), cercheranno di capire l’origine del rogo. I Corasaniti, svegliati dal fumo acre, hanno cercato riparo sui balconi, dopo aver constatato che la porta blindata non si apriva. Ci sono riusciti solo in quattro. Saverio, Mattia Carlo e Aldo Pio probabilmente non si sono mai mossi. I Vigili del fuoco, infatti, li hanno trovati ancora nei loro letti, carbonizzati. Vitaliano Corasaniti e la moglie avrebbero cercato di buttarsi giù dal quinto piano, ma l’intervento immediato dei Vigili del fuoco glielo ha evitato: i soccorritori, nonostante le lingue di fuoco visibili a un chilometro di distanza, hanno raggiunto i balconi e tratto in salvo prima i due ragazzi e poi i loro genitori. Nell’incendio sono anche morti due dei tre cani della famiglia.

Le indagini

La procura ha aperto un’indagine per omicidio e disastro colposo. Cinque anni fa, i Corasaniti, seguiti dagli assistenti sociali, oltre che per le problematiche del figlio Saverio, anche per le loro difficoltà economiche nel mantenere cinque figli, avevano subìto un raid nell’alloggio dove abitavano in precedenza. Ignoti si erano introdotti nell’appartamento danneggiando ogni cosa e tinteggiando i muri con vernice rossa. Vitaliano Corasaniti aveva denunciato l’episodio chiarendo che qualcuno voleva impossessarsi della loro casa: tanto che in quella nuova, ottenuta dopo una lunga battaglia, aveva fatto installare una porta blindata. C’è poi stato un altro episodio segnalato su Facebook da Rita Mazzei il 25 settembre scorso:«Mentre i miei figli stavano entrando nell’ascensore qualcuno l’ha staccato dal contatore generale». C’erano persone con cui continuava lo scontro per gli alloggi popolari? Il caso è tutto da chiarire, il quartiere Pistoia è una sorta di Bronx in mano a diversi gruppi rom, dove si spaccia e si deposita materiale rubato. Ieri sera, a poche decine di metri dall’abitazione bruciata, c’è stata una sparatoria: con tre persone di etnia rom ferite. Non è chiaro se vi sia un collegamento con il rogo della notte precedente.

23 ottobre 2022 (modifica il 23 ottobre 2022 | 11:10)

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