Focus su quanto è avvenuto in Lombardia per quanto riguarda il fenomeno delle cattedre non assegnate.
Stando ai dati recenti, su 3.500 cattedre non assegnate, circa 970 sono dovute alle rinunce, pari a più del 27% delle mancate assegnazioni. La Lombardia risulta particolarmente colpita, contribuendo con quasi un terzo al totale delle mancate nomine in ruolo a livello nazionale.
Due principali fattori sono emersi come cause dominanti: una netta carenza di candidati, soprattutto nelle discipline STEM, e un alto numero di rinunce. Queste statistiche sottolineano la crescente necessità di formare più docenti nelle aree disciplinari carenti e di rendere la professione docente più attraente, soprattutto nelle regioni con costi di vita elevati e stipendi docenti non competitivi.
Il fenomeno delle rinunce non è esclusivo della Lombardia, ma colpisce principalmente le regioni del Nord. La situazione lombarda, tuttavia, è particolarmente emblematica: su 11.654 assunzioni autorizzate, al 31 agosto ne erano state effettuate solo 8.100, lasciando un considerevole divario. E purtroppo, le rinunce spesso non vengono comunicate in tempo, causando ulteriori ritardi nelle nomine e creando disfunzioni nei meccanismi delle assegnazioni.
Un problema annesso è l’inefficienza dei sistemi informatici utilizzati per le assegnazioni. Le “rinunce tardive” e i sistemi non sincronizzati contribuiscono alla percezione che l’algoritmo delle graduatorie provinciali per le supplenze non funzioni correttamente. Questo causa frustrazione tra i docenti, che vedono le cattedre desiderate assegnate ad altri candidati a causa di questi problemi procedurali.
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