Cedolare secca, così la riforma rischia di far lievitare gli affitti

Cedolare secca, così la riforma rischia di far lievitare gli affitti

Spread the love

1/6

Non solo catasto

Non c’è solo la riforma del catasto. Sulla tassazione degli immobili è aperto un altro fronte, quello della tassazione duale dei redditi da impiego del capitale. Nella riforma fiscale potrebbero rientrare le aliquote della cedolare secca, attualmente al 21% per i contratti di locazione a canone libero e al 10% per quelli a canone concordato. In particolare, per i contratti a canone libero il prelievo dovrebbe salire almeno in una prima fase al 26%, cioè la stessa aliquota che ricade sui dividendi e sul capital gain relativi a investimenti mobiliari. Una scelta che rischia di destabilizzare un mercato delle locazioni che già vede nelle grandi città richieste di canoni in ascesa, soprattutto se applicata mentre l’inflazione sta salendo a livelli mai conosciuti da quando è stato introdotto l’euro.

1/6

© Riproduzione Riservata

, 2022-04-26 06:31:00, Per i contratti a canone libero il prelievo dovrebbe salire dal 21% al 26%. Una scelta che può destabilizzare il mercato delle locazioni, Gino Pagliuca

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.