Centrodestra, vertice con spaccatura Meloni: non basta declamare l’unità

Centrodestra, vertice con spaccatura Meloni: non basta declamare l’unità

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di Marco CremonesiBerlusconi regala agli alleati due quadri raffiguranti la Madonna. Irritazione per la nota di Fratelli d’Italia Bene, non benissimo. Anzi, neanche bene. Dopo quattro mesi di attesa, «problemi di agenda» e «questione di ore», finalmente Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini si incontrano «in presenza», ad Arcore, sia pure per poco: non più di un’oretta. E sia pure senza i centristi. Anche se il segretario Udc Lorenzo Cesa non la prende troppo male: «Il centrodestra deve marciare compatto. Spetta a Berlusconi fare da mediatore». Risultato della giornata: niente comunicato finale firmato dai tre leader, conferma dell’asse tra Lega e Forza Italia e una pepatissima nota di Fratelli d’Italia: «È sicuramente positivo essersi incontrati ma l’unità della coalizione non basta declamarla. Occorre costruirla nei fatti». Berlusconi, che aveva fatto gli inviti, non la prende bene: fa sapere della sua «sorpresa e irritazione» per il comunicato meloniano. Dato che il nodo della questione è la Sicilia, la Lega risponde con una nota del capo salviniano in Sicilia, Nino Minardo: «La Lega non ritarda nulla». Insomma, l’accordo è solo sui ballottaggi delle Amministrative del 12 giugno, e ci mancherebbe, ma nulla di fatto sulla questione cruciale: le Regionali in Sicilia, nonostante le smentite di prassi, saranno il traino anche per le decisioni sulle Regionali 2023. Primi ad arrivare a Villa San Martino, Matteo Salvini e Roberto Calderoli. Il segretario leghista è ancora sull’onda positiva dell’incontro con Cgil, Cisl e Uil, e l’aperitivo nello smagliante giardino fa ben sperare. In effetti, con tutte le cautele del caso, il pranzo (riso con melanzane e olive, branzino in crosta e gelato al pistacchio) non va neppure poi male. Qualcosa ci si rinfaccia (i casi di Verona e Como), ma ancora con sorrisi un po’ tirato. Ma sulle regionali in Sicilia, stop. «Un passo alla volta» dice Salvini: prima le amministrative. E poi, «sulla Sicilia decideranno i siciliani». A pesare anche un nuovo sondaggio: al momento, soltanto il 25% dei siciliani sarebbe disposto a concedere il bis al governatore Musumeci. Un salviniano di peso sbuffa: «Speriamo che non ci si incaponisca su un candidato perdente come in Puglia». Primo ad arrivare, Salvini è anche il primo ad andare. Motivo: «Una serie di impegni» a Roma, Calderoli deve presiedere l’aula del Senato. Resta Meloni, che si fa sentire forte e chiaro: «Su 26 città capoluogo sono solo 5, ma purtroppo importanti, le città in cui il centrodestra andrà diviso al primo turno». E poi, la Sicilia: «La personale dichiarata disponibilità di Silvio Berlusconi si è fermata di fronte alla richiesta di Matteo Salvini di ritardare l’annuncio del candidato». E poi, «se è positiva la comune contrarietà ad una futura legge proporzionale, restano ancora fumose le regole d’ingaggio sulle modalità con cui formare liste e programmi comuni». Come dire: scordatevi di inchiodare Fratelli d’Italia a formule e dimensioni del passato. Meloni rinnova la richiesta di un patto anti inciucio: no esplicito a alleanze con Pd o 5 Stelle. Va detto che mentre i leader del centrodestra bisticciano, il Pd — anche con Letta — torna alla carica proprio sul proporzionale. Qualcosa certamente ha irritato Berlusconi, che appena dopo l’incontro boccia l’idea del partito conservatore a cui lavora Meloni: «Per me il centrodestra così come è funziona. Abbiamo un programma unico firmato da tutti nel 2018, adesso lo aggiorneremo e la coalizione va avanti spedita». Quel che resta, sono certamente i due quadri a tema sacro, due madonne, che Silvio Berlusconi ha regalato ai suoi ospiti. 17 maggio 2022 (modifica il 17 maggio 2022 | 21:54) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-17 19:55:00, Berlusconi regala agli alleati due quadri raffiguranti la Madonna. Irritazione per la nota di Fratelli d’Italia, Marco Cremonesi

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