Cerno: Dopo i banchi a rotelle, le nomine a rotelle. Cè troppa politica nella scuola. Se facessero votare gli studenti direbbero di si in massa a Concia e suor Monia

Cerno: Dopo i banchi a rotelle, le nomine a rotelle. Cè troppa politica nella scuola. Se facessero votare gli studenti direbbero di si in massa a Concia e suor Monia

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L’ex senatore del Partito Democratico e giornalista Tommaso Cerno ha sollevato questioni importanti durante il suo intervento a Stasera Italia. Al centro della discussione vi è la controversa decisione del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di revocare l’incarico alle tre coordinatrici del progetto “Educare alle relazioni”.

Tale mossa ha scatenato un acceso dibattito politico e sociale, riflettendo le complesse dinamiche che intercorrono tra il ministero dell’Istruzione e le varie forze politiche.

Cerno critica l’instabilità amministrativa, riferendosi ai “consulenti a rotelle” e mettendo in evidenza la necessità di una maggiore autonomia del ministero da influenze politiche esterne. Sottolinea l’importanza dell’autonomia decisionale del ministro in ambiti cruciali come l’educazione, un settore che dovrebbe essere libero da interferenze politiche, sia di sostegno che di opposizione.

Il progetto “Educare alle relazioni” è stato descritto come un’iniziativa progressista e necessaria, che avrebbe incontrato il favore della maggioranza degli studenti, se messa al voto. Cerno affronta la controversia nata attorno alla composizione del team del progetto, costituito da una suora, una donna di cultura e membro della comunità lesbica, e una giurista. La scelta ha evidenziato le discrepanze tra la percezione dei genitori sull’educazione affettiva e la realtà della conoscenza degli studenti, spesso più avanzata di quanto i genitori credano.

L’intervento di Cerno pone l’accento sull’importanza di provocare dibattiti culturali, soprattutto in ambito scolastico. Rileva che spesso in Italia prevale una cultura del conformismo, dove deviare dal pensiero dominante è malvisto. Il giornalista vede il progetto come un’opportunità per “svegliare” il paese da un sonno culturale, promuovendo un dibattito costruttivo e necessario nella società italiana.

Infine, Cerno elogia la fermezza del ministro Valditara nel sostenere la sua visione dell’educazione come entità autonoma e indipendente. Questa posizione determinata ha portato a una situazione di stallo: o si procede con il progetto come concepito originariamente oppure si rischia una crisi ministeriale.

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