Il pedagogista Daniele Novara, su Facebook, sottolinea come l’intelligenza artificiale stia mettendo in discussione il modello educativo gentiliano, basato su lezioni frontali al mattino e compiti a casa nel pomeriggio, attività che possono essere facilmente svolte da applicazioni di intelligenza artificiale.
Pertanto, diventa essenziale adottare un approccio pedagogico basato sul metodo maieutico o su una metodologia attiva, che si fonda sull’imprevedibilità.
Secondo Novara, ogniqualvolta ci si concentra sulla prevedibilità e sulla ripetizione dei contenuti, si lascia spazio all’intelligenza artificiale per occupare tali ambiti. Inoltre, un’intelligenza artificiale potrebbe essere più efficace di un insegnante in una lezione frontale, evitando possibili contraddizioni. Di conseguenza, è fondamentale riscoprire il valore della scuola come luogo di esperienza e ricerca, in cui si affrontano problemi complessi.
La dimensione dell’interazione umana tra gli studenti diventa centrale in questo contesto, poiché rappresenta un elemento distintivo che preserva l’essenza dell’educazione da un approccio puramente trasmissivo, destinato a essere soppiantato dall’intelligenza artificiale. Novara afferma che il vero apprendimento consiste nella capacità di interpretare e comprendere la realtà che ci circonda.
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