Secondo un recente studio realizzato dalla società di tecnologia educativa RM Technology, la maggioranza degli insegnanti in Gran Bretagna crede che gli studenti utilizzino applicazioni di Intelligenza Artificiale per svolgere i loro compiti. Lo riporta Sky News.
Sorprendentemente, due terzi degli intervistati ritengono di ricevere regolarmente lavori redatti da IA. Il 9% degli insegnanti ammette addirittura di non riuscire a distinguere tra un lavoro svolto dallo studente e uno prodotto da programmi di IA. Il 41% degli intervistati ritiene necessaria una migliore regolamentazione della IA, con il 31% che auspica un intervento diretto del governo.
Questi dati emergono da un sondaggio condotto su 500 docenti di scuole secondarie in Gran Bretagna.
Mel Parker, ex preside ora consulente per RM Technology, sottolinea l’urgenza di una regolamentazione, specialmente dal punto di vista della protezione. Parker suggerisce una formazione più approfondita sull’uso delle nuove tecnologie per insegnanti, affinché possano orientare gli studenti verso un uso corretto della IA. Charlotte Ainsley, consulente sulla sicurezza digitale, sottolinea l’importanza di regolamentare l’IA, specialmente per proteggere i minori da contenuti inappropriati.
Mentre gli insegnanti esprimono preoccupazione, gli studenti hanno una visione diversa. Infatti, il 68% ritiene che l’IA contribuisca al miglioramento dei loro voti e il 49% crede che escluderla avrebbe un impatto negativo sul loro apprendimento.
Miya Crofts afferma di utilizzare frequentemente l’IA come supporto didattico. Tuttavia, riconosce il rischio che alcuni studenti diventino troppo dipendenti, compromettendo la loro autonomia nello studio. Al contrario, Tito Thomson O’Reilly ammette di non utilizzare l’IA nei compiti scolastici, sottolineando come questo strumento elimini l’interazione sociale.
Un portavoce del governo ha ribadito l’impegno nel valutare i pro e i contro dell’IA in ambito educativo e nell’istituire un quadro normativo adeguato.
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