Che cosa succede al tuo corpo (e alla tua glicemia) se stai a letto per due mesi

Che cosa succede al tuo corpo (e alla tua glicemia) se stai a letto per due mesi

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di Cristina Marrone

Lo studio ha coinvolto venti uomini che sono rimasti immobili per 60 giorni e ha evidenziato l’impatto negativo che l’inattivit a lungo termine ha sulla salute metabolica del corpo

Che cosa succede all’organismo se si resta immobili per due mesi? Niente di buono dice uno studio appena pubblicato sulla rivista Clinical Nutrition che ha coinvolto 20 ragazzi sani costretti a letto per 60 giorni consecutivi senza alcuna possibilit di muoversi o fare attivit fisica. I ricercatori dell’Universit di Bath, in Inghilterra, che hanno lavorato in collaborazione con l’Agenzia europea Spaziale, hanno scoperto che l’inattivit a lungo termine aumenta in modo significativo i livelli di zucchero nel sangue anche se si riduce la quantit di cibo assunto proprio per evitare di ingrassare.

Le ferree regole dell’immobilit

Per due mesi 20 ragazzi tra i 20 e i 45 anni, sani, in perfetta forma fisica sono rimasti immobili su un letto inclinato di 6 verso la testa (con le gambe in alto) al Clinical Institute de Medicine et de Physiologie Spatiales (MEDES) a Toulouse, in Francia seguendo regole molto severe, comuni a tutti gli esperimenti di Bed-Rest. I volontari non hanno mai potuto alzarsi: hanno mangiato a letto, mantenendo sempre la posizione sdraiata e bevuto con una cannuccia. Anche le procedure igieniche (lavaggio dei denti, dei capelli e doccia) sono state svolte a letto. I ragazzi non hanno potuto alzarsi neppure per andare in bagno e le attivit fisiologiche sono state possibili con l’ausilio di padelle e pappagalli. Per passare il tempo hanno potuto leggere o scrivere, guardare la tv, ascoltare la musica, utilizzare il telefono , parlare tra di loro… ma sempre da sdraiati. A loro stato consentito solo spostarsi dalla posizione supina a quella ventrale o laterale, senza per alzarsi o sedersi.

Che cosa sono gli studi di Bed Rest

La posizione a testa in gi serve a simulare la microgravit e studiare le conseguenze sull’organismo, soprattutto a livello cardiovascolare. Questo genere di studi legati all’immobilit (appunto chiamati Bed Rest) rappresentano un cosiddetto analogo della microgravit per poter studiare che cosa succede al corpo nello Spazio senza andare nello Spazio (attivit molto pi costosa). Restando sdraiati e fermi non sono utilizzati i muscoli antigravitari: non dovendo restare in piedi ci si ritrova in una situazione che si avvicina a quella nello Spazio (anche se chiaramente non la stessa cosa).

La salute metabolica

L’indagine svolta dall’Universit di Bath in questo caso si concentrata sulla salute metabolica dei partecipanti e cio quanto l’organismo in grado di regolare lo zucchero nel sangue. Nel 2018 un lavoro dello stesso team aveva dimostrato che l’esercizio, anche a brevi intervalli, ha un impatto importante sulla glicemia nel breve termine. Il nuovo studio ha voluto capire che cosa succede al corpo umano quando non possibile il movimento e non viene svolta attivit fisica per settimane o mesi. I volontari hanno seguito una dieta molto ridotta per compensare l’inattivit e impedire loro un aumento di peso. Ma anche quando i volontari hanno mangiato meno (con un apporto calorico ridotto del 25% e una limitazione dei carboidrati) la loro inattivit ha avuto un impatto negativo e profondo sui loro livelli di glicemia.

Manca il lavoro dei muscoli ( e si sente)

A differenza di altri lavori simili che hanno indagato le conseguenze dell’immobilit sui muscoli e sul tono muscolare – precisa Matteo Cerri, professore di Fisiologia al dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Universit di Bologna – in questo studio sono stati studiati principalmente gli aspetti metabolici e il risultato significativo emerso che nonostante una dieta adattata a questo stile di vita, la regolazione del glucosio nel sangue si altera un po’ e tende all’iperglicemia. Il motivo di questo effetto molto probabilmente da cercare nell’assenza di attivit da parte dei muscoli, anche loro “consumatori” di glucosio. Per questo l’organismo non riesce a ridurre la sua produzione di glucosio che si mantiene pi a lungo nel sangue. Non sono per sufficienti due mesi per capire se potranno svilupparsi problematiche pi serie come il diabete.

I livelli di glicemia

In media i l ivelli di glicemia tra i partecipanti sono aumentati di circa il 6% durante il giorno e del 10% durante la notte. Anche la loro capacit di smaltire lo zucchero nel sangue diminuita di quasi un quarto (24%). I partecipanti hanno di fatto avuto grosse difficolt nel controllare la glicemia che, quando alta, sappiamo essere un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari o diabete. Il team di ricercatori ha spiegato che il ridotto apporto calorico ha impedito ai volontari di raggiungere una glicemia ancora pi elevata di quella registrata nell’esperimento, che sarebbe stata decisamente pi elevata con un’alimentazione normale.

Lo studio per gli astronauti

Lo studio sul riposo a letto stato condotto dall’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) per aiutare a comprendere gli effetti sulla salute delle future missioni spaziali con equipaggio per gli astronauti. Tuttavia, i ricercatori affermano che le implicazioni sono rilevanti anche per la vita qui sulla Terra, dove milioni di persone affrontano periodi di inattivit a lungo termine a causa di malattie croniche, problemi di salute o lesioni. stato uno degli esperimenti pi lunghi mai condotti con l’obiettivo di studiare gli effetti della microgravit ha detto il professore di fisiologia umana Dylan Thompson dell’Universit di Bath che ha guidato la ricerca. I nostri risultati rivelano che l’interruzione dell’attivit fisica ha un profondo impatto sulla salute fisiologica. Sebbene i cambiamenti glicemici non sono stati cos elevati come ci si sarebbe potuto attendere se avessero mantenuto lo stesso apporto calorico del periodo pre-studio abbiamo visto che c’ effettivamente stato un aumento della glicemia e una minore capacit di utilizzare lo zucchero nel sangue: questo significa che da solo l’adeguamento della dieta non basta a superare tutti gli effetti negativi dovuti al calo dell’attivit fisica, anche se si riesce a evitare di salire di peso.

Le contromisure

Il team di Bath sta lavorando anche a contromisure che potrebbero aiutare le persone che sono costrette a letto sulla Terra cos come le persone che vanno nello spazio. Un recente lavoro del gruppo ha mostrato che la stimolazione elettrica dei muscoli delle gambe pu aiutare a ricreare alcuni degli effetti dell’esercizio sul controllo della glicemia e potrebbero dunque essere adottati in casi estremi di immobilit (pensiamo a pazienti allettati per malattie o incidenti). Sarebbe anche possibile – aggiunge Cerri – usare degli agonisti Beta 3 per attivare il tessuto adiposo bruno il cui scopo non immagazzinare energia, ma consumarla per produrre calore. Gli agonisti beta 3 sono stati testati come farmaci per l’obesit, ma per il momento senza grande successo. Non riescono infatti ad essere esclusivamente selettivi per i recettori beta 3, e la loro azione residua sui recettori beta 2 e beta 1 provoca effetti collaterali cardiovascolari. Detto questo, sempre possibile che molecole pi selettive vengano sviluppate. L’altro modo per attivare il tessuto adiposo bruno e quindi consumare pi glucosio l’esposizione al freddo, che andrebbe dosata in modo adeguato sia per intensit che per durata

23 febbraio 2023 (modifica il 23 febbraio 2023 | 16:26)

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