Che cos’è l’«agenda Draghi» citata da tutti i partiti dopo la crisi

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di Marco GalluzzoI partiti la citano, la prendono a modello, la ricorderanno agli elettori, si proclamano, in alcuni casi, eredi della stessa. Oppure la smontano. Ecco i punti fermi: dall’energia alla concorrenza, dagli appalti alla giustizia I partiti la citano, la prendono a modello, la ricorderanno agli elettori, si proclamano, in alcuni casi, eredi della stessa. Oppure la smontano, dopo averla sostenuta con alcune centinaia di fiducie parlamentari, come nel caso di Lega, Cinque Stelle e Forza Italia. La chiamano «Agenda Draghi», la interpretano in modo diverso, ma alcuni punti fermi sono ineludibili: energia, concorrenza, appalti, giustizia, postura internazionale, obiettivi di riforma della Ue, rinnovo del sistema amministrativo e tempi certi per gli investimenti europei, a partire ovviamente dal Pnrr. La crisi energetica Si può partire dall’energia: l’emergenza di Draghi era anche un obiettivo, arrivare a dipendenza zero da Mosca entro la fine del 2023. Lo sarà anche per i futuri governi? Ci vorranno rigassificatori per il gas liquido americano e algerino, molta concretezza, poca adesione alle proteste delle comunità locali. Concorrenza: dai taxi alle concessioni balneari La concorrenza era anch’essa in cima alla lista: lotta alle rendite, apertura di mercati chiusi, dai servizi taxi alle concessioni balneari, una corposa delega potrebbe ora essere depotenziata in Palamento. Interventi sociali massicci ma senza scostamento di bilancio era un altro dei punti chiave. Si può fare “debito buono”, produttivo, ma anche chiudere ad altro deficit quando si è raggiunto il limite, era uno dei mantra dell’ex banchiere centrale. In questo caso la posizione di Draghi è stata sempre perfettamente ancorata alle linee guida della Ue, pur proponendosi, insieme a Parigi, di riformare regole di funzionamento (unanimità delle decisioni) e regole fiscali (debito e bilanci collettivi). Pubblica amministrazione e PnrrAmministrazione, appalti, funzionamento della macchina dei ministeri e degli enti locali, riforma della Pa, attuazione “anglosassone” del Pnrr, quasi 200 miliardi di euro in 5 anni che arrivano da Bruxelles pe rimodernare la nostra economia. Per Draghi era il mandato dei mandati, la promessa a Mattarella, sarà così anche per il prossimo governo? Riforma della giustizia E la riforma della giustizia, sarà solo un passo avanti o una vera riforma, radicale, con influenze anche sulla produttività delle imprese? L’agenda Draghi, ancorata alla Nato, allineata a Washington, centrale nelle politiche di Bruxelles, non aveva tentennamenti. Dopo il 25 settembre non sarà difficile verificare cosa ne resta. 24 luglio 2022 (modifica il 24 luglio 2022 | 12:02) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-24 10:59:00, I partiti la citano, la prendono a modello, la ricorderanno agli elettori, si proclamano, in alcuni casi, eredi della stessa. Oppure la smontano. Ecco i punti fermi: dall’energia alla concorrenza, dagli appalti alla giustizia, Marco Galluzzo

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