Chi è Robert Crimo, il cecchino di Highland Park a Chicago

Chi è Robert Crimo, il cecchino di Highland Park a Chicago

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di Guido Olimpio

Il rapper Robert Crimo III è l’ennesimo protagonista di una sparatoria: si sente guerrigliero e trasforma le strade di una città in un campo di battaglia

Gli sparatori di massa sono come i terroristi. Spesso annunciano le loro intenzioni, magari solo sul web mentre in casa restano chiusi nel loro guscio protettivo. Poi esplodono colpendo in modo letale. È ciò che ha fatto Robert Crimo, il cecchino responsabile della strage di Highland Park, in Illinois. Ventidue anni, origini italiane, il killer ha coltivato fin da piccolo la passione per la musica e si è trasformato in «Awake the Rapper», nome d’arte con la quale ha lanciato sempre in rete alcune delle sue creazioni. Dure. Le note ritmate sono diventate il contenitore di messaggi espliciti dedicati alla violenza, al suicidio, all’uso delle armi. «Sono come un sonnambulo… So cosa devo fare, non solo per me ma anche per gli altri. Non c’è passato o futuro, solo il presente… Devo solo agire, nulla mi può fermare». A corredo della canzone «Toy Soldier» ha infilato un disegno inequivocabile di un individuo che spara, quindi resta a terra trafitto dalle pallottole. Quindi altri testi aspri, di rottura con il mondo, descrivendosi come «un valoroso» che deve seguire il proprio «destino».

E poi messaggi politici confusi, riferimenti vaghi all’estrema destra, una foto con la bandiera di Donald Trump, un commento in favore di Biden, una sorta di «manifesto» cifrato, la pagina dedicata a Lee Oswald, l’uomo accusato di aver ucciso il presidente Kennedy sparando dall’alto di un palazzo a Dallas. Forse un’emulazione di un episodio storico lontano ed eclatante, un riferimento indiretto a quanto è avvenuto poi durante la parata del 4 luglio, con gli innocenti finiti sotto il fuoco.

Robert è salito sul tetto di un edificio, ha atteso la sfilata, quindi ha preso di mira gli spettatori usando un fucile «ad alto potenziale». Gli audio hanno registrato i colpi incessanti, le urla di panico, il caos di quei momenti concitati seguiti dalla caccia all’uomo conclusasi, qualche ora dopo, con il suo arresto vicino ad un semaforo. Bloccato da una pattuglia, è sceso dalla sua auto, si è steso per terra lasciandosi ammanettare. Nessuna resistenza, niente lotta estrema. La cattura è stata seguita dai controlli di rito, a cominciare dalla famiglia, dall’ambiente circostante. Uno zio ha affermato che il nipote passava molto tempo nella sua stanza, da solo, senza amici. Il padre, titolare di una rosticceria e che nel 2019 si era presentato senza troppa fortuna alle elezioni di sindaco, avrebbe confidato ad un vicino possibili problemi «emotivi» del figlio. Sono però i soliti tratti iniziali, le indagini potranno trovare altro in un caso che ha sconvolto l’America nel giorno della festa nazionale.

Crimo avrebbe potuto confinare la sua rabbia nelle composizioni musicali e invece ha intrapreso quello che gli esperti definiscono «il sentiero che porta alla violenza». Gli attacchi diventano il punto finale di un processo mentale, non sempre evidente all’esterno. L’uccisione non è un evento, bensì la fase conclusiva del percorso, assassinare diventa l’unico modo per uscire dall’angolo. In un altro passaggio Robert si definisce «valoroso». Questo perché i protagonisti degli assalti vedono loro stessi come dei guerrieri e non di rado assumono atteggiamenti da militanti. Ostentano le armi, ma soprattutto le usano come fossero dei guerriglieri e trasformano una strada di una tranquilla cittadina statunitense nel loro campo di battaglia.

5 luglio 2022 (modifica il 5 luglio 2022 | 13:46)

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, 2022-07-05 12:20:00, Il rapper Robert Crimo III è l’ennesimo protagonista di una sparatoria: si sente guerrigliero e trasforma le strade di una città in un campo di battaglia, Guido Olimpio

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