di Redazione Milano
La senatrice a vita Liliana Segre: «Ho visto che Chiara Ferragni con suo marito si impegna sul sociale, mi piacerebbe conoscerla. Il suo esempio potrebbe portare qui tanti ragazzi». E Fedez la invita al podcast Muschio Selvaggio
«Mi piacerebbe molto incontrare Chiara Ferragni e invitarla a visitare con me il Memoriale della Shoah». Liliana Segre passò dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano il 30 gennaio 1944. Era con il papà Alberto, aveva 13 anni, una bambina caricata sul treno sprangato con altre 603 persone, il viaggio nell’orrore dalla Stazione Centrale di Milano al campo di concentramento di Auschwitz. Nel dicembre 1943 aveva tentato con il papà la fuga in Svizzera: respinti dopo avere varcato il confine, furono rimandati in Italia e arrestati, prigionieri nel carcere di Varese, poi Como, infine San Vittore, i sotterranei della Centrale, la deportazione. Ad Auschwitz, quel 30 giugno 1944, arrivarono anche i nonni Giuseppe («Pippo», per la nipotina) e Olga, mandati subito alla camera a gas. Liliana Segre sarebbe sopravvissuta sola.
Liliana Segre e i Ferragnez
«Conosco Chiara Ferragni, so che vive a Milano e so quello che fa. Ho visto che si è impegnata col marito su diversi temi di importanza sociale — ha detto ancora la senatrice a Repubblica —. Sarebbe interessante conoscerla e poter venire magari assieme qui, davanti a questa grande scritta “Indifferenza” che ho voluto fosse messa all’ingresso del Memoriale. Proprio perché è questo oggi il problema da risolvere.
Il suo esempio potrebbe portare qui tanti ragazzi». Qui, al Memoriale di piazza Safra che ricorda le vittime dell’Olocausto in Italia, «sono ancora pochi, troppo pochi» i visitatori. «Il fatto che i ragazzi conoscano poco questo luogo e le storie che vi sono custodite — ha sottolineato Segre — è il mio cruccio. Questo mi addolora. Quando mi tocca ricordare che cosa ho vissuto io e cosa hanno vissuto milioni di ebrei, condannati per la sola colpa di esser nati. Se i giovani non arrivano, è stato tutto inutile? Se Chiara Ferragni venisse qui con me, molti adolescenti si interesserebbero e verrebbero qui a vedere quel che è successo a me e a tanti altri, fra cui i tanti che non sono mai tornati dal viaggio verso l’orrore».
Il film documentario
Liliana Segre è tornata nella pancia della stazione Centrale di Milano — qui furono caricati su carri bestiame i prigionieri in partenza dalle carceri di San Vittore — per girare un documentario con il regista Ruggero Gabbai (che sarà proiettato all’inaugurazione, il 15 giugno, della nuova sede dell’archivio e della biblioteca del Centro di documentazione ebraica contemporanea). «Vorrei dimenticare — ha raccontato — non rivedermi più in quella bambina che partiva verso “ignota destinazione”. Non chiedetemi di entrare nei vagoni, non lo farò più». Il 6 febbraio scorso, durante una visita al Binario 21, aveva raccontato con sofferenza: «Avevo 13 anni, ma anche adesso che ne ho 91 mi ricordo ancora tutto di quel giorno, come il dover rispondere a un comando in una lingua che non capivi e diventare un numero. Quel giorno ho lasciato per sempre la mano sacra di mio padre, che non ho mai più rivisto».
Sarei felice di invitare la Senatrice Liliana Segre al nostro podcast Muschio Selvaggio, spero possa accogliere il nostro invito ??
— Fedez (@Fedez) May 18, 2022
L’origine del Memoriale
Fu la Comunità di Sant’Egidio a far conoscere per prima i sotterranei della Centrale da cui Segre partì per Auschwitz. «Era il 1997 — ha ricordato la senatrice —, all’inizio venivamo qui in pochi, con una candela. C’erano figure importanti: il cardinale Martini, il rabbino Laras. Poi pian piano è nato il Memoriale e io ho insistito per la scritta “Indifferenza”». Il Memoriale si rivolge soprattutto ai giovani, agli studenti, ai ragazzi: «È uno spazio aperto alle nuove generazioni». Chiara Ferragni e Fedez, icone dell’Italia social, potrebbero portare attenzione e interesse sul Binario 21: «Oggi vogliamo far conoscere il Memoriale a quante più persone possibili».
La risposta di Fedez
Ferragni è impegnata su un set. È stato il cantante a rispondere per entrambi alla senatrice con un tweet (e le mani giunte in preghiera): «Sarei felice di invitare la senatrice Liliana Segre al nostro podcast Muschio Selvaggio, spero possa accogliere il nostro invito». Il rapper forma la moglie imprenditrice-influencer una coppia d’oro da oltre 30 milioni di follower solo su Instagram. Durante la pandemia hanno lanciato una raccolta fondi per costruire un reparto di terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano (inaugurato poi in tempi record): impegno per cui hanno ricevuto anche l’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza della città. «Tutti possiamo essere utili ma possiamo essere davvero utili solo se siamo tutti» era stato il commento di Fedez. A cui ora i follower chiedono di accogliere, insieme a Chiara, l’invito della senatrice Segre: diventare, simbolicamente, testimonial di un luogo della memoria che i più giovani non conoscono e frequentano poco.
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18 maggio 2022 (modifica il 18 maggio 2022 | 19:30)
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, 2022-05-18 19:58:00, La senatrice a vita Liliana Segre: «Ho visto che Chiara Ferragni con suo marito si impegna sul sociale, mi piacerebbe conoscerla. Il suo esempio potrebbe portare qui tanti ragazzi». E Fedez la invita al podcast Muschio Selvaggio, Redazione Milano