Lieviti per evitare l’insorgenza delle muffe sulle arance? Questo potrebbe presto diventare una realtà grazie a una ricerca scientifica promettente condotta da cinque studenti del liceo scientifico Galileo Galilei di Catania.
Il loro progetto innovativo intitolato “Per un pugno di arance: i lieviti come microrganismi di biocontrollo contro l’insorgenza di muffe sugli agrumi” è stato premiato con il massimo riconoscimento nel concorso “Mad for Science” promosso dalla Fondazione DiaSorin.
Il team di giovani ricercatori composto da Simone Correnti, Simone Cutrona, Noemi Maria Fazio, Samuele Lombardo e Francesco Pieracciani, guidati dal professor Vincenzo Adornetto, si è dedicato alla prevenzione delle muffe sulla buccia degli agrumi. La loro ricerca ha affascinato la giuria di “Mad for Science”, che si è riunita presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino per valutare i migliori progetti di ricerca proposti da studenti provenienti da tutta Italia.
Il concorso ha premiato anche una scuola in Sardegna e una in Puglia: al secondo posto si sono classificati gli studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico Duca degli Abruzzi di Elmas (Cagliari) con il progetto “FIRE – Igniteminds”, premiato con 45.000 euro; al terzo posto si sono piazzati gli studenti dell’Istituto Tecnico Da Vinci – Majorana di Mola di Bari, con il progetto “An early warning biosensor for in-situ monitoring of Ostreopsis ovata on the Apulia coast”, vincitori di un premio di 30.000 euro. I premi sono destinati all’implementazione o all’ampliamento dei rispettivi laboratori biologici.
Francesca Pasinelli, Presidente della Fondazione DiaSorin e Direttore generale della Fondazione Telethon, ha commentato l’assegnazione dei premi dichiarando: “L’originalità e la qualità dei progetti presentati dai team in gara ogni anno riescono sempre a stupirci e a confermare le grandi potenzialità della ricerca e dei talenti emergenti nel nostro Paese. Il progetto presentato dal Liceo Scientifico Galileo Galilei di Catania si è distinto per aver identificato un problema reale e significativo per l’economia agricola locale, offrendo una soluzione logica e facilmente riproducibile in laboratorio, le cui implicazioni potrebbero generare nuove conoscenze sull’interazione tra diversi organismi”.
Ora l’attenzione è già rivolta all’edizione 2024 del concorso, che metterà al centro dei progetti la sfida di porre la ricerca scientifica e biotecnologica al servizio della salute delle persone e dell’ambiente. Le risposte, anche questa volta, verranno dagli studenti di tutta Italia che desiderano mettersi in gioco.
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