di Carlotta Lombardo
Mantovana, 44 anni, lavorava in finanza a JP Morgan, poi ha mollato tutto e ha fondato il brand Gender Nee che sforna 800 paia di scarpe spaiate all’anno. La mia una ribellione ferma e gentile
Le sue scarpe asimmetriche hanno vestito i piedi di influencer e attrici. Calcato il red carpet del National film Award di Londra e lasciato l’impronta sulle pagine di Vogue UK, versione britannica della celebre rivista di moda americana. Sneakers, stivaletti, sandali, raffinatissimi decollet e ballerine, una diversa dall’altra. Nel senso che la scarpa sinistra non uguale a quella destra ma mismatched. Spaiata. Perch, come ama dire, siamo tutti diversi e allo stesso tempo uguali. Proprio come i piedi, o una coppia di Gen Nee, il brand di scarpe da lei fondato a Londra nel 2016: due collezioni all’anno e ottocento paia di scarpe con colori e dettagli diversi all’interno dello stesso paio di calzature.
Lei Clara Turchi, mantovana, 44 anni e 23 vissuti all’estero tra Londra, New York e Utrecht, in Olanda. Ha due lauree (in finanza, alla Bocconi, e in arte e fotografia alla London College of Communication), un master in ricerca artistica (preso tra New York e Utrecht) e un’azienda a Mantova, dove tornata a vivere tre anni fa, di scarpe diverse e rivoluzionarie. Ho sempre avuto una grande difficolt ad approcciarmi alle persone basandomi su come erano vestite, il colore della pelle, l’identit di genere — racconta l’imprenditrice —. E fin da piccola non ho mai capito perch, avendone due di piedi, dovessi vestirli per forza in maniera uguale cos ho cominciato a usare scarpe diverse, una di un colore, l’altra di un altro. La loro funzione non cambiava e io ero contenta cos. Un atto di ribellione per mettere la persona al centro, dunque. S, ma una ribellione ferma e gentile perch impossibile non notare che ai piedi hai delle scarpe spaiate e allo stesso tempo non invadi lo spazio altrui, continua. E il nome? Sta per “Gender Nee”, cio non gender no e non gender s ma gender “ni” perch nelle relazioni istituzionali l’identit di genere non conta nulla nel senso che non deve essere alla base di nessun tipo di discriminazione. Siamo tutti differenti ma siamo anche tutti pari… e infatti il motto di “Ge Nee” “Different and equal”.
Il cambio di passo, nella vita di Clara Turchi, viene segnato da una data: 15 settembre 2008 quando, a Londra, dopo sei anni in JP Morgan e Merril Lynch, poi a gestire un hedge found, un fondo speculativo, decide di mollare il lavoro e di fare la fotografa, il sogno di sempre. Mi sveglio alle 7.15 e dichiaro al mio compagno di allora che avrei cambiato vita — ricorda Clara —. Cos vado in ufficio decisa a mollare tutto e cosa vedo? Un enorme schermo con tutti i mercati che stavano crollando. “Grazie, Signore, per avermi fatto capire di aver preso la decisione migliore”, ho pensato. In realt la crisi del credito era iniziata l’anno prima ma quella sera ci fu anche un’asta di Sotheby’s dove Damien Hirst, artista evidentemente attento al mercato, intervenne nella immediatezza dei catastrofici 15 e 16 settembre 2008 in cui venne dichiarata la bancarotta dalla Lehmann Brothers presentando 300 opere. Vendette 111 milioni di sterline. Un record. Clara comincia a studiare fotografia a Londra, poi a Utrecht. E si dedica all’arte esponendo negli Stati Uniti, in Europa e in Italia. Poi, nel 2016, rimane incinta di Marysue, la sua bimba di 6 anni. Quando nata ho avuto il desiderio fortissimo di cambiare, nel mio piccolo, il mondo. Avevo gi la mia arte e cominciato a esporre a livello internazionale ma mi ero resa conto che l’arte un campo un po’ elitario mentre io volevo veicolarla in maniera pi diretta. Vidi gli Europei di calcio. Tanti calciatori avevano cominciato a usare scarpe spaiate, una giallo-limone, l’altra rosa- fucsia. Il brand “Ge Nee” nato da l.
S, ma perch proprio un brand di scarpe? Perch sono spesso il primo biglietto da visita e hanno il potenziale di mostrare chi siamo, dove andiamo, in cosa crediamo e io credo nelle differenze e nel potere di esprimere noi stessi e di realizzarci senza paura. Credo in un mondo liquido in cui possibile trovare l’uguaglianza nelle differenze e in cui nuove simmetrie possono scaturire dal non essere conformi alle convenzioni — racconta —. Io parlo l’inglese perfettamente ma ho un accento molto italiano. Un giorno, a Manhattan, dopo avermi sentito parlare, una signora mi ha detto: “tornatene nel tuo paesello!”. A me, che sono bianca, colta, carina e ben vestita. Uno shock che mi ha fatto capire di che colore sono in realt gli immigrati. Sono di tutti i colori perch siamo tutti degli immigrati. Differenti e pari, proprio come le mie scarpe.
12 dicembre 2022 (modifica il 12 dicembre 2022 | 18:26)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-12-12 17:32:00, Mantovana, 44 anni, lavorava in finanza a JP Morgan, poi ha mollato tutto e ha fondato il brand «Gender Nee» che sforna 800 paia di scarpe spaiate all’anno. «La mia è una ribellione ferma e gentile» , Carlotta Lombardo