Classe capovolta: ecco quali sono i pilastri

Classe capovolta: ecco quali sono i pilastri

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di Maurizio Maglioni*

Il modello  trasmissivo – ripetitivo si dimostra ogni giorno sempre più inadeguato alla formazione umana delle giovani generazioni del XXI secolo. La scuola italiana, in particolare è fanalino di coda in Europa per abbandoni scolastici, resta impassibile in testa alla classifica dei paesi con la più alta percentuale di NEET e con la più bassa percentuale di laureati d’Europa.(1)

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In questi primi anni di esperienza della nostra associazione di insegnanti capovolti, ci siamo accorti che la soluzione al problema esiste ed è facilmente praticabile: basta abbandonare gli stereotipi educativi coercitivi con i quali siamo stati formati noi adulti ed applicare semplicemente quello che le scienze pedagogiche ripetono da decenni, completamente inascoltate.

Noi applichiamo il metodo di Bergman e Sams (2) per liberare l’insegnante da tutte quelle attività a basso rendimento come la lezione frontale o le interrogazioni e mettiamo in pratica gli insegnamenti di Montessori, Freinet, Dewey, Kolb e Bloom (3) per coinvolgere ogni giorno bambini e ragazzi in apprendimenti attivi ed esperienziali. Riteniamo inoltre indispensabile attuare, almeno nel 50% del tempo, l’apprendimento cooperativo di David e Roger Johnson.

Il metodo della classe capovolta propone di preparare a casa gli alunni, prima di affrontare ogni tema curriculare, con video e letture che l’insegnante rende disponibili sul proprio sito. In classe il docente non fa lezioni frontali ma al massimo chiarisce qualche dubbio a singoli alunni mentre il resto della classe è impegnata, dall’inizio alla fine dell’ora, in attività scritto-orali-pratiche. (4)

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Queste attività “capovolte” vengono svolte nella maggior parte dei casi in coppia, talvolta in gruppo e sporadicamente da soli. Esse possono essere simili ai  classici “compiti per casa” ma preferibilmente sono “compiti autentici”. I compiti autentici,  chiamati anche authentic tasks (5) o difficult tasks, sono attività complesse che richiedono l’uso del proprio smartphone, del tablet o del PC per risolvere problemi di vita reale, casi di studio, creare infografiche, interviste, tutorial, storytelling, relazioni, ecc. Al termine dell’ora tutti gli alunni, tutti i giorni, ricevono il proprio feedback da parte dell’insegnante.

La forza educativa e formativa dei compiti autentici risiede in queste quattro sue caratteristiche:

  • forte motivazione che essi generano,
  • felice rapporto con il cooperative learning,
  • esercizio di tutte le otto competenze europee,
  • indipendenza dalla disciplina insegnata.

Insegnare secondo i dettami delle scienze pedagogiche significa anche avere una particolare sensibilità ai temi della comunicazione efficace di Thomas Gordon (6) ed empatica di Marshall Rosenberg.(7) Il successo straordinario delle scuole che nel mondo formano il personale educativo sul primato dell’intelligenza emotiva di Daniel Goleman non possono non indurci a percorrere la stessa strada.

ll metodo della Classe Capovolta o Flipped Classroom si è evoluto così rapidamente da diventare qualcosa di molto più ambizioso e sfidante rispetto ai primi enunciati di Bergman e Sams. Oggi abbiamo bisogno forse di un’altra parola che identifichi questo processo ormai inarrestabile verso un nuovo modello educativo. Potremmo chiamarlo il Metodo Flipnet, dal nome della nostra associazione di insegnanti con la quale iniziammo nel 2014 questa avventura.(8)

Qual è, a questo punto, la strada per dilatare il metodo Flipnet fino a farlo diventare una realtà attuabile ovunque senza limiti di sorta? Abbiamo evidenziato tre fasi:

  • Formare di un massa critica di insegnanti capovolti felici di lavorare insieme con un progetto comune e contagioso di soddisfazione e di utilità sociale.
  • Cominciare l’apertura di ambienti di apprendimento Flipnet, scuole capovolte che si basino sui nostri pilastri educativi
  • Creare evidenze di successo formativo talmente efficaci da costringere la scuola tradizionale ad una profonda riforma strutturale.

Se volessimo riassumere in pochissime parole il Metodo Flipnet potremmo elencare i seguenti approcci:

  • Flipped Classroom
  • Apprendimento cooperativo
  • Compiti autentici e webquest
  • Autovalutazione con checklist
  • Autoapprendimento
  • Comunicazione efficace ed empatica

Aver messo al primo posto il flipped learning è un tributo a questa strategia che, grazie allo spostamento a casa del momento informativo, consente di svolgere a scuola le vere attività formative come compiti autentici e webquest di gruppo. Queste ultime scatenano la motivazione, favoriscono l’inclusione e agiscono da moltiplicatore di competenze.

Siamo convinti che il futuro dell’umanità si giochi tutto sulla capacità dei governi e della società civile di rispondere ai nuovi bisogni educativi in modo più efficace. Riteniamo, al contrario, che continuare ad adottare paradigmi educativi obsoleti porterebbe a peggiorare i già scadenti risultati descritti in precedenza.

I grandi bisogni della scuola oggi sono l’inclusione, la non dispersione scolastica e la formazione efficace per il lavoro e l’università.

Il Metodo Flipnet in Italia ed il Flipped Learning nel mondo stanno raggiungendo ovunque proprio questi tre obiettivi.

*Presidente Associazione Flipnet

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, , Pubblicato da Redazione Tuttoscuola
di Maurizio Maglioni* Il modello  trasmissivo – ripetitivo si dimostra ogni giorno sempre più inadeguato alla formazione umana delle giovani generazioni del XXI secolo. La scuola italiana, in particolare è fanalino di coda in Europa per abbandoni scolastici, resta impassibile in testa alla classifica dei paesi con la più alta percentuale di NEET e con […]
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