In una scuola superiore in provincia di Roma, un’aula di 60 metri quadrati è costretta a ospitare 31 studenti. La situazione è stata descritta da un docente come “insostenibile”, e non è un caso isolato.
Due altre classi contano quasi altrettanti studenti, e in una di queste è presente anche un ragazzo con disabilità.
Il DM 18 dicembre 1975 prevede una superficie minima di 1,96 mq per allievo, mentre il DPR n. 81 del 2009 fissa un tetto massimo di 27 alunni per classe nelle scuole superiori, estendibile a 30. In entrambi i casi, la normativa sembra essere violata, soprattutto quando ci sono studenti con bisogni educativi speciali.
A Frosinone Today, un professore dell’istituto ha scritto una lettera aperta per denunciare la situazione. Nel testo, il docente mette in evidenza come la legge sia “quasi” rispettata secondo i parametri edilizi, ma totalmente ignorata in termini di decenza e di diritto allo studio. Sottolinea anche che, malgrado le continue denunce, non vi sono interventi significativi per risolvere il problema.
Il problema delle “classi pollaio” è una ferita aperta nel sistema scolastico, che va al di là del caso specifico dell’istituto superiore in provincia di Roma. Serve un intervento urgente per garantire un ambiente di apprendimento dignitoso, nel rispetto delle leggi e del diritto fondamentale all’istruzione.
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