Claudia Cardinale: Dissi no a Brando e Delon. Su me e Chirac voci false. A Patrick avrei dovuto dire prima che era mio figlio, non mio fratello

Claudia Cardinale: Dissi no a Brando e Delon. Su me e Chirac voci false. A Patrick avrei dovuto dire prima che era mio figlio, non mio fratello

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di Aldo Cazzullo e Stefano Montefiori

L’attrice 85enne racconta: Una relazione con Chirac? Sono solo dicerie, ma lui mi scrisse una lettera dicendo: “Sono lusingato”. John Wayne? Mi regal una sedia

Claude Josphine Rose Cardinale, insomma Claudia Cardinale, ad aprile compir 85 anni. Ma una donna italiana come il cielo di Lombardia: Cos bello quand’ bello, cos splendido, cos in pace. E lei italiana — anche in Tunisia dov’ nata, anche a Parigi dove vive — si sempre sentita; come tiene a ribadire ai lettori del Corriere.

Signora Claudia, qual il suo primo ricordo?


Il primo in assoluto? L’arrivo degli americani a Tunisi. Per noi era la fine della guerra. Mi ricordo un soldato che piangeva perch non aveva visto i suoi figli da mesi….

Com’era la Tunisia della sua infanzia?


Un’et d’oro. Un momento magico.

vero che le sue prime lingue sono state, oltre al francese, l’arabo e il siciliano?


Insomma… l’arabo lo parlavo pochissimo, e anche il siciliano. A casa era la lingua degli adulti: la usavano per non farsi capire.

Cosa ricorda della guerra?


Mia madre che per farci passare la paura ci dava una zolletta di zucchero.

Lei ha sempre scelto di restare italiana, anche quando si trasfer in Francia. Perch?


Perch mi sento italiana, anche se di cultura francese. L’ho fatto pure per onorare mio padre; che volle sempre rimanere italiano, anche sotto il protettorato francese.

Se la sente di raccontare quando fu stuprata e decise di tenere il bambino?
L’ho gi raccontato nei libri….

Fino al settimo mese lei rimase sul set e nascose la gravidanza. Come visse quel periodo? Come nacque il rapporto con Franco Cristaldi?
Furono mesi difficilissimi. Lontana dalla mia terra natale. Alle prese con una cultura e una lingua, quella italiana, che non capivo bene. Catapultata nel mondo del cinema, che era al tempo stesso una salvezza e un grande incognita. Cristaldi cap che ero incinta quando andai a chiedere di rompere il contratto. Il mio rapporto con lui si rafforz in quel momento. Ero diventata trasparente.

Nel frattempo arriv il successo con I soliti ignoti di Monicelli. Come and?


Come and? Benissimo! (Claudia Cardinale scoppia a ridere). Fu un piccolo ruolo, ma venne notato: un piccolo miracolo. Ero Carmelina Nicosia, sorella di Ferribotte, il siciliano gelosissimo che la teneva nascosta in casa… e pensare che Tiberio Murgia in realt era sardo. Avere un piccolo ruolo in un grande film era una strategia di Cristaldi; e aveva ragione lui.

Molti in diverse epoche l’hanno definita la donna pi bella del mondo. Si mai sentita tale?


No. Mai. Non mi sono mai sentita veramente bella.

Perch?


Chi lo sa… son cose che non si possono veramente spiegare. Da bambina la “bella” della famiglia era mia sorella Blanche, bionda con gli occhi blu. Bella lo era davvero, e lo sempre stata. Io, cos scura, forse sembravo pi scontata: in una famiglia di siciliani, per di pi in Tunisia….

Suo figlio Patrick veniva presentato come suo fratello, fino a quando lei non raccont la verit in un’intervista a Enzo Biagi. Come trov il coraggio?


Era necessario. Il coraggio vien fuori quando necessario. Non si pu prevedere.

Se tornasse indietro, rifarebbe tutto allo stesso modo? O cambierebbe qualcosa?


Sicuramente direi la verit prima a mio figlio. Allora quel coraggio non l’ho avuto.

Com’ stato lavorare con Visconti?


Un enorme piacere. Una lezione non solo di cinema, ma anche di vita. Poi eravamo amici; e questo non ha prezzo.

vero che alla fine, dopo l’ictus, dirigeva gli attori con uno sguardo?
Luchino ha sempre avuto una capacit di espressione fortissima: il suo volto dava tante indicazioni. Poi s, vero che dopo l’ictus questo suo talento si rafforzato.

E con Fellini?
Molto diverso. Divertente. Stimolante. Mi sentivo libera. In 8 e mezzo fu il primo a farmi fare la mia stessa parte….

Cosa intende?
A recitare con la mia stessa voce. Ad accettare la mia voce, capite? Le mie battute, le mie risposte. Fu un atto liberatorio di grande importanza. Un vero regalo che Fellini mi fece.

E Sergio Leone?
Beh, Sergio era delizioso. Divertente, semplice. C’era una volta il West fu un’esperienza stupenda.

Lei ha recitato con John Wayne. Che tipo era?
Molto grande! Era enorme. Molto riservato, ma anche un gentleman. Lui aveva la sua sedia da set, io no. In fondo ero una ragazzina… Cos un giorno John me ne regal una, con il mio nome, che mi ha accompagnata su tanti set. Era un gesto cos dolce verso me, che ero poco pi di una bambina, mentre lui era un gigante!.

E Orson Welles?
Impressionante. Sul set di Abel Gance… Ero piccola piccola in mezzo a delle divinit.

E Sean Connery?
Ci siamo divertiti. Faceva molto freddo sul set della Tenda Rossa, ma l’atmosfera tra noi era molto calorosa.

vero che Mastroianni si innamor di lei, ma lei lo respinse? Perch?
Lui disse cos. Chiss se vero… Siamo stati amici, quello s.

Come fu lavorare con Vittorio De Sica?
Anche l, ero piccolissima. E Vittorio aveva una presenza speciale.

Cristina Comencini ha detto al Corriere che suo padre Luigi trovava meravigliosa Claudia Cardinale, ma era troppo innamorato di sua moglie… Che ricordo ne ha?
Splendido. Con lui feci La ragazza di Bube, film appena restaurato da Cinecitt. Era un uomo molto colto e molto semplice. Parlavamo in francese, che lui sapeva benissimo. Molti anni dopo abbiamo fatto anche La storia, dal romanzo della Morante, e fu bellissimo ritrovarlo.

Ci sar qualcuno con cui non andata d’accordo. Monica Vitti, dicono.
In effetti lavorare con lei non fu la migliore esperienza. La Vitti era ipnotizzante. Forte, intensa; ma era meno abituata di me a condividere la scena con un’altra donna. Non ci fu animosit; ma non ci fu neanche l’inizio di una vera amicizia.

vero che pure sul set delle Pistolere i rapporti con Brigitte Bardot furono difficili?
No. Assolutamente, anzi tutto il contrario.

Ma se litigavate di continuo!
Ripeto: non vero. La stampa ci voleva nemiche: BB contro CC. Ma non fu affatto cos. Intanto lei era la mia “idola” assoluta. Ha qualche anno pi di me: cos io da ragazza, prima ancora di fare cinema, la vedevo nei film. Ero cos onorata di lavorare con lei. Non c’ stata tra noi nessuna battaglia. Tant’ che per la prima del film ci siamo vestita come una coppia, lei da uomo io da donna.

Vi sentite ancora?
Ci vogliamo un grandissimo bene. Brigitte una gran donna. Ci siamo divertite un casino.

Qual la differenza tra l’Italia e la Francia? E tra italiani e francesi?
Ce ne sono tante, ma preferisco guardare alle cose comuni. Siamo entrambe europei e cugini nella storia. Poi ci sono diverse “France” come diverse “Italie”, e diversi momenti storici. Marsiglia ha qualcosa di Napoli, come Parigi ricorda Torino. E Dante, il nostro pi grande poeta, si formato con i troubadours….

Come ricorda Franois Mitterrand?
Come un grande uomo di Stato, che ha rappresentato il suo Paese con dignit e coerenza.

vero quello che in Francia sussurrano un po’ tutti…


Cosa?.

Che Jacques Chirac perse la testa per lei.
Ma no! Non assolutamente vero. Io avevo appoggiato la sua campagna elettorale, perch in quel momento mi sembrava il presidente pi giusto; e cos la stampa ne fece tutta una storia. Si figuri: ho detto no a Brando, a Delon e a Marcello… Chirac sar pure stato un “homme femmes”; ma non con me.

Non vero allora che il presidente era a casa sua la notte dell’agosto 1997 in cui mor lady Diana?
Non fatemi ridere. Ma no che non vero! Pensate, le foto che ci mostravano “insieme” erano collage. Avevano tolto la faccia del mio amico Jacques Moisant e messo quella di Chirac. Ce ne siamo accorti poi, perch Moisant aveva un gusto eccentrico per i gilet. Chirac era molto imbarazzato per quella voce. Mi scrisse anche una lettera, che conservo, in cui ci rideva su anche lui. Per si diceva anche lusingato.

Come pensa allora sia nata la diceria della vostra relazione?
Non lo so. Chirac mi aveva consegnato la Legion d’honneur; e io avevo difeso la sua candidatura pubblicamente. Questi due elementi, aggiunti alla sua reputazione di “homme femmes”, potevano bastare a far nascere dicerie. Ma vi assicuro che fu solo una diceria.

Lei cita Delon e Brando: con loro come and?
Brando lo incontrai solo brevemente. Era il mio idolo. Ero molto impressionata. Alain invece un amico. Ci siamo ritrovati spesso, sia nei film che nella vita. Insieme abbiamo condiviso l’esperienza del Gattopardo, e quella ci ha legato per sempre.

vero che anche Tognazzi le fece una corte spietata?
Non mi ricordo, ma probabile….

Cosa rappresentarono per lei gli anni di Hollywood? Marilyn, Liz Taylor, Richard Burton…
Beh, l’America per me era un luna park. C’erano feste ovunque e incontravi, qui e l, dei miti assoluti. Mi divertivo tanto con loro in America; ma nel fondo mi sentivo europea. Cos decisi di non restare.

Come nacque l’amore con Pasquale Squitieri?
Sul set dei Guappi.

Perch sceglieste il nome Claudia anche per vostra figlia?
Lo scelse lui, perch mi voleva sposare, e io non volevo. Cos Claudia Squitieri, nostra figlia, porta il nome che avrei portato se avessi detto s.

Perch non voleva sposare Squitieri?
Perch volevo essere una donna indipendente. Sar un simbolo; per in quei tempi ci tenevo. Avrei dovuto accettare….

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Com’ ora il rapporto con sua figlia Claudia?
Con mia figlia? Ho un rapporto molto bello. Da qualche anno, oltre alle sue attivit personali, segue le mie faccende. Insieme abbiamo deciso di creare una Fondazione che possa essere un tramite generazionale. Sar lei a dirigerla.

Cosa fa la vostra Fondazione?
Continuer le mie battaglie per i diritti delle donne e per la difesa dell’ambiente. Due temi che da tempo porto avanti con l’Unesco e con GreenCross.

Sua figlia ha appena curato un libro sulla sua carriera, intitolato Claudia Cardinale l’indomabile. Le piace questa parola, indomabile?
Sono molto commossa da questo omaggio. Dal lavoro di Cinecitt ed Electa, e certo anche di Claudia. La parola indomabile mi sta bene. In qualche modo l’indipendenza e l’indomabilit sono doti che ho cercato di trasmettere a lei. Anche a suo padre Pasquale stava bene questa parola.

Cosa ha provato alla notizia della scomparsa di Gina Lollobrigida? Come la ricorda?
per me una grandissima tristezza la scomparsa di Gina. Era una donna cos piena di energia e interessi, che non sembrava potesse spegnersi… Condivido le parole di Sophia, rester accesa nei nostri cuori e nella memoria del cinema.

Lei crede in Dio?
S. A modo mio, s.

La morte le fa paura?
No. O, meglio, non ci penso.

Come immagina l’Aldil?
Vedremo!.

E il futuro dell’Italia? Cosa consiglierebbe a un suo giovane compatriota?
Sono tempi incerti per tutti noi. Il mondo cambia, e spesso il suo nuovo linguaggio mi sembra incomprensibile. Ma forse cos che deve essere. Ai giovani, alle ragazze in particolare, do un consiglio solo: proteggete la vostra dignit. Sempre, in ogni tempo, in ogni circostanza.

21 gennaio 2023 (modifica il 21 gennaio 2023 | 09:26)

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