Claudio Cecchetto: «Mi candido a sindaco nella città di Aquafan, per la campagna userò l’esperienza da dj»

Claudio Cecchetto: «Mi candido a sindaco nella città di Aquafan, per la campagna userò l’esperienza da dj»

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di Giuseppe Alberto FalciIl produttore e talent scout corre a Riccione: «Mi hanno cercato dal centrosinistra e dal centrodestra, ma la mia è una lista civica. Scelta simbolica il lancio da viale Ceccarini» Claudio Cecchetto non ha certo bisogno di presentazioni. È stato produttore discografico, conduttore radiofonico e televisivo, deejay, talent scout. Ora è il turno della politica: è uno dei candidati a sindaco di Riccione. Ecco, Cecchetto, come nasce questa scelta? «Nel 2019 decido di candidarmi all’ultimo minuto nel comune di Misano Adriatico. In due mesi di campagna elettorale sfioro la vittoria.Non vinco per trecento voti e questa cosa colpisce tanti amici di Riccione che mi dicono: “Perché non ti candidi qui?”». Cosa ha imparato da quella sconfitta? «Impari ad ascoltare, ad approcciarti alle persone». Dica la verità: c’è rimasto male ? «No, no. Rispondo con una frase di Nelson Mandela: “Quando sei in una competizione o vinci o impari”». Adesso che ha imparato ci vuole riprovare un’altra volta, da Riccione… «Perché sono fortemente legato a Riccione. Penso sia significativo che mi sono sposato qui. E penso che sia altrettanto significativo che qui il mio percorso professionale ha spiccato il volo. Ho contribuito al successo di Aquafan, a cui non credeva nessuno. Di giorno si andava in piscina e la notte si ballava. Mi sono buttato a capofitto, realizzando trasmissioni da “Deejay television” a “Un disco per l’estate”, 3 serate in diretta su Rai 1, con un viale Ceccarini strapieno dei migliori cantanti da Jovanotti ai Pet shop boys. Senza dimenticare l’esperimento ludico, quando dalla sede di Radio Capital mi sono inventato il balcone per l’estate da cui si è esibito anche Max Pezzali». Proprio dal civico 1 di viale Ceccarini è iniziata la sua corsa a candidato sindaco. «È stata una scelta simbolica perché si trova a pochi passi da dove ho fatto il Disco per l’estate». La sua è una candidatura civica? «Sì. Anche se sia il centrodestra sia il centrosinistra mi hanno avvicinato». La temono? «Mi hanno chiesto di allearmi con loro». E lei come ha replicato? «I partiti rispondono alle indicazioni di Roma, a me interessano le persone e i programmi per Riccione. Mi candido perché Riccione possa ridiventare Riccione. Unita, innovativa, un modello di produttività e ispirazione. Una Riccione più umana, più sicura, più verde». Come cercherà di convincere gli elettori? «Sono nato disc jockey e il dj non ha un repertorio. Il nostro unico obiettivo è far divertire la pista, modellare la musica sulla base delle richieste della gente. La mia missione è dunque far sorridere le persone. E lo stesso farò da candidato e mi auguro poi da sindaco». In cosa consisterà la campagna elettorale? «Ascoltare, ascoltare, ascoltare. Ne ho fatte tante di chiacchiere per lavoro ma se faccio la media ho più ascoltato che chiacchierato». Per chi ha votato in passato? «Non sono mai andato preparato e condizionato in cabina elettorale. Ho sempre scelto con il cuore all’ultimo secondo» Centrodestra o centrosinistra? «Non mi frega. Le posso solo dire che ho variato parecchio (sorride, ndr)». Qual è suo giudizio sulla classe politica attuale? «Credo che la politica odierna e ne abbiamo una dimostrazione con Mario Draghi stia andando verso il civismo. Vorrei solo che ci fosse una amministrazione di servizio e non di potere». Quanto vale il brand Cecchetto? «Non lo so. Immagino che “Cecchetto” significhi quello che ho fatto». Quindi, tanto? «Guardandomi in giro e frequentando viale Ceccarini e tanti altri posti vedo grandi sorrisi. E questo vuole dire che il brand Cecchetto è simpatico». 27 marzo 2022 (modifica il 27 marzo 2022 | 15:39) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-03-27 14:04:00, Il produttore e talent scout corre a Riccione: «Mi hanno cercato dal centrosinistra e dal centrodestra, ma la mia è una lista civica. Scelta simbolica il lancio da viale Ceccarini», Giuseppe Alberto Falci

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