Possiamo diventare ultracentenari? E soprattutto, possiamo vivere sani anche oltre i cento anni? Camillo Ricordi, direttore capo del Diabetes Research Institute di Miami, tra i più importanti centri medici per la cura del diabete, nonché tra i massimi esperti del mondo in medicina preventiva, è assolutamente convinto di sì. «Chi vuole può vivere fino a 120, forse anche 150 anni», dice il professore, autore del libro «Il codice della Longevità sana» (Mondadori).
Cos’è la longevità sana
«Superare i 100 anni sentendosi giovani: ecco cosa intendo per longevità sana», spiega l’esperto. «Sono tre i modi per raggiungerla: essere così fortunati da non avere problemi di salute, invertire l’orologio dell’invecchiamento sfruttando nuove tecniche molto promettenti ma ancora in fase di ricerca preclinica che sfruttano le staminali, sperimentare il potere della prevenzione che ci consente di tornare a un’eta biologica inferiore», prosegue il professore.
Da cosa dipende la longevità
Come spiega nel suo libro, infatti, la nostra aspettativa di vita è legata solo in minima misura al Dna: dalla genetica dipende il 20%, il resto da noi, ovvero da una dieta equilibrata, esercizio fisico, ma non solo. «Lo sport e l’alimentazione sana restano essenziali, ma non bastano. Dato che la dieta mediterranea si è bastardizzata perché non si mangia più come un tempo, e che il cibo non contiene tutte le sostanze nutritive di cui il nostro corpo ha bisogno, diventa sempre più importante il supporto di sostanze protettive», dice Ricordi. In sostanza si tratta di integratori, tra i quali acceleratori di sirtuine, le proteine della longevità: fondamentali, come ricorda il professore, per prevenire malattie croniche come il diabete, patologie cardiovascolari e neurodegenerative. In Italia – dati dell’Istituto Superiore di Sanità – colpiscono 14 milioni di persone: tra questi 8,4 milioni di 65enni che sperimentano quella che Ricordi chiama la «longevità malata», cioè una vita lunga ma non in salute.
L’infiammazione: cos’è e cosa c’entra lo stile di vita
La fonte di queste malattie è la stessa: «L’infiammazione e cronica subliminale indotta dalla dieta, un killer silenzioso», spiega Ricordi, sottolineando che è subdola perché non provoca danni visibili, ma alla lunga danneggia i tessuti dell’organismo. «Per capire il proprio grado di infiammazione – prosegue l’esperto – basta un test del sangue: si chiama Acido arachidonico (AA) su acido eicosapentaenoico (EPA). Mettettevi alla prova: il rapporto dovrebbe essere 1,5, ma per gli italiani – in linea con il trend degli Usa – la media è 15», sentenzia il professore, ricordando l’importanza della prevenzione. Ricordi ci ha spiegato in cosa consiste nel dettaglio, illustrandoci passo dopo passo il suo approccio integrato. Continuate a leggere e chiedetevi: sto invecchiando bene?
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7 novembre 2022 | 07:50(©) RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-11-07 11:20:00, Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute di Miami, autore del libro «Il codice della Longevità sana», è convinto che si possa vivere bene anche oltre i 120 anni: propone un approccio integrato, che parte da cosa mettiamo nel piatto e da come lo mangiamo. Seguite le sue regole?, Fabiana Salsi