Coldplay, biglietti esauriti. Perché piacciono tanto agli italiani

Coldplay, biglietti esauriti. Perché piacciono tanto agli italiani

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di Andrea Laffranchi

Record di biglietti venduti per le sei date italiane annunciate per il 2023

Gruppi di amici organizzati con più account e più carte di credito. Famiglie impegnate contemporaneamente su più device. Pronti, via. «Il tuo numero in coda è 96635». «Orario stimato per accedere alla pagina d’acquisto: più di un’ora». L’annuncio della nuova sezione del tour mondiale dei Coldplay, prevista per la prossima estate, ha intasato le biglietterie online. Tutto è cominciato mercoledì quando sono state aperte le prevendite delle prime tre date italiane, due a Milano e una a Napoli. Altre due sono state aggiunte il giorno stesso vista la gran richiesta e ieri è arrivata anche la quarta milanese. Nonostante l’offerta, in molti sono rimasti a mani vuote.

Circa 280 mila i ticket venduti, praticamente tutto esaurito, resta solo una quota di biglietti speciali, quelli con gadget ricordo e ingressi senza code. «Il tour è sold out in tutta Europa, ma dal nostro pubblico è arrivata una risposta importante — dice Roberto De Luca, presidente di Live Nation —. I Coldplay hanno un legame forte con l’Italia. La scelta di Napoli è stata loro: volevano suonare dove non erano ancora stati. Abbiamo avuto 700 mila persone in coda per acquistare i biglietti online».

Un record. Certo c’è Vasco che di San Siro ha ormai le chiavi e che nel 2019 ha piazzato 6 show nello stadio, ma mai nessun artista internazionale aveva fatto così tanti concerti al Meazza nello stesso tour. La band inglese suonerà il 25, 26, 28 e 29 giugno, e prima (21 e 22) ci sono le due date a Napoli. La voglia di Chris Martin e soci non si ferma davanti al rincaro dei biglietti. Rispetto al 2017 il prato passa da 86 a 109 euro (+26%), il primo anello da 109 a 172 euro (+57%), il biglietto più polare, quello per il terzo anello, è il meno colpito e da 46 euro arriva a 57 (+23%). «Al di là del generale rincaro del costo delle materie prime e del lavoro che stiamo affrontando nel post-pandemia, e della complessità di questa produzione in particolare, sono prezzi inferiori a quelli di altre star mondiali come Rolling Stones, Elton John, Guns N’ Roses..», aggiunge De Luca.

Conseguenze della febbre da Coldplay. Quelle spiacevoli come i tagliandi riapparsi sui siti di bagarinaggio con richieste che vanno oltre quelle del megawattora di gas. E quelle che vedono il rientro in classifica di 7 brani nella top 200 italiana di Spotify: la preferita è «Yellow», la loro prima hit. Ci si prepara al karaoke con un anno di anticipo.

Una conferma che le radici dei Coldplay sono solide nonostante l’accoglienza tiepida che i fan hanno riservato agli ultimi due album: «Everyday Life» (2019), spirituale, scuro, impegnato, e «Music of the Spheres» (2021), sottile e volatile. I Coldplay hanno segnato gli anni Zero con dischi come «Parachutes», biglietto da visita melodico malinconico; «A Rush of Blood to the Head» che fece fare un salto in avanti al rock inglese; il poppeggiante «X&Y» e l’intellettuale «Viva la vida». «Mylo Xyloto» del 2011 fu lo spartiacque che li spinse nel pop ma che, tolta «Paradise», è dimenticabile. Da lì in poi i Coldplay hanno cercato insistentemente la contemporaneità più che la classicità. A volte l’hanno trovata, come quando flirtato con l’edm di Avicii in «A Sky Full of Stars» (2014), altre volte si sono lasciati distrarre, vedi la recente «My Universe» che non aveva bisogno dei Bts, idoli millennials.

Dal vivo tutto cambia. Lo show è di prima classe. Chris Martin sul palco è un frontman che conquista col sorriso e la positività. Piace perché non sembra quello che ti ruberà la fidanzata o quello che ci proverà al primo invito ma un amico con cui bere una birra. Gli ha reso merito pure Mick Jagger, a percentuale angelo/diavolo siamo all’opposto, che sui social si è mostrato entusiasta e ballerino al loro concerto di Londra dell’altro giorno. Braccialetti luminosi per tutti sincronizzati con lo show; palloni oversize in volo sulla platea; colori fluo per i video e luci da cerimonia olimpica. Elementi già nel tour precedente, ma dai video in rete sembrano ancora più presenti. La scenografia punta sulla figura rotonda, simbolo del sistema solare immaginato per la grafica dell’ultimo album e forse anche di un universo senza spigoli. Perché quello dei Coldplay è un mondo colorato (e sostenibile ecologicamente almeno nelle intenzioni di progettazione del tour), un parco giochi dell’infanzia, dove non ci si fa male e ci si diverte.

26 agosto 2022 (modifica il 26 agosto 2022 | 15:16)

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, 2022-08-26 13:16:00, Record di biglietti venduti per le sei date italiane annunciate per il 2023, Andrea Laffranchi

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