Come ti peso uno spaghetto. Il ponte tra scuola e lavoro

di Valentina Santarpia

La Fondazione Demos in Molise prepara giovani dall’Its all’inserimento in azienda. La presidente Rossella Ferro: «Il 78% di chi finisce gli studi ha un posto». Il segreto? Il rapporto stretto con le imprese che chiedono professionalità ad hoc

Pesare alla perfezione uno spaghetto con un lettore ottico può diventare una sfida che realizza il connubio magico tra formazione, innovazione e imprenditoria? In Molise la risposta è sì: la Fondazione D.E.MO.S. (acronimo di Decollo Economico Molise Sviluppo), a cui fa capo l’Istituto Tecnico Superiore Alta Formazione per le Nuove Tecnologie per il Made in Italy nel comparto Agroalimentare, di sfide come queste ne ha vinte parecchie negli ultimi otto anni. Da quando Rossella Ferro, direttrice marketing la Molisana, ha accettato l’incarico di presidente. «Quando mi è arrivata la richiesta da Confindustria, l’istituto era dato per spacciato: era in zona rossa – spiega Ferro – e cioè aveva tutti i parametri fissati dall’Indire bassi e rischiava la chiusura. Ora abbiamo il 78% degli studenti che, usciti dal nostro istituto, trova un’occupazione». Un successo non scontato, realizzato in collaborazione con gli altri partner della Fondazione, la Provincia di Campobasso, la Camera di Commercio, l’università del Molise, l’ente di formazione Csfo, l’Unione dei comuni del Tappino, la Genus Consulting group. E grazie a un attivismo marcato degli imprenditori della Molisana: il direttore della produzione, Flavio Ferro, ha indicato le figure necessarie all’azienda, che dovevano essere sostituite, e orientato la formazione degli studenti in quelle aree. «In pratica gli studenti avevano già un lavoro appena terminato il percorso di studi, perché le competenze erano tali da poter essere assorbite immediatamente», spiega entusiasta Maria Laura Cosimi, coordinatore generale dell’Its del Molise.

Nuove assunzioni

Il percorso di studi biennale assorbe ogni anno 50 nuovi studenti. Non solo diplomati, ma anche laureati: due di loro, sfruttando il corso in startup, hanno lanciato una propria impresa nell’olio dopo il diploma. Ma l’agroalimentare non è l’unico campo: quando la Regione Molise, che ha competenza sul piano triennale dell’istruzione, ha chiesto che la formazione venisse allargata ad altre tecnologie, si sono spalancati mondi inattesi: «Neuromed – spiega ancora Cosimi – ci ha chiesto di pensare a un corso per creare una figura in ambito biomedicale, a cavallo tra ricercatore e informatico, il digital health strategist. Un’altra azienda, Fratelli Valerio, ci ha chiesto di formare personale per la trasformazione dei polimeri della plastica in tessuti, perché possiede una grande fabbrica di smaltimento dei rifiuti». Un circuito positivo su cui investire: «Io vengo da una famiglia di imprenditori. Io, mio fratello e i miei cugini siamo la quarta generazione e avevamo la strada già indicata, per cui – conclude Ferro – abbiamo seguito il percorso studiando e preparandoci in tal senso. Oggi credo che i ragazzi avrebbero bisogno di un orientamento ben costruito soprattutto durante gli ultimi anni di scuola superiore per capire bene le proprie inclinazioni. Vedere crescere ed affermarsi i ragazzi in azienda è motivo di grande soddisfazione, perché ci dà l’indicazione, la rotta e ci conferma che il lavoro svolto come Its eleva la formazione degli studenti che la trasferiscono in azienda creando competitività».

Design Thinking

Non è solo una modalità empatica, ma una strategia: grazie a una collaborazione con la Ca’ Foscari, la Fondazione ha adottato il metodo del Design Thinking, che educa a comprendere le criticità per arrivare alle soluzioni complesse. Due progetti dell’Its, presentati anche alla fiera dell’innovazione Maker Faire, potrebbero essere brevettati: la possibilità di pelare le mandorle con gli ultrasuoni usati in estetica e quella di pesare gli spaghetti con un lettore ottico. La prima idea è nata sulla spinta di una richiesta del confettificio Papa, che aveva un problema con le mandorle che, durante la sbollentatura, si spaccavano in due e non erano più utilizzabili per i confetti. L’altro progetto nasce invece dalla richiesta di un’azienda giapponese che aveva bisogno di pasta calibrata secondo parametri molto precisi. Calibrare il peso di uno spaghetto era un’impresa anche per la Molisana. Risolta grazie alla ricerca dell’Its.

20 luglio 2022 (modifica il 20 luglio 2022 | 17:46)

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, 2022-07-21 04:51:00, La Fondazione Demos in Molise prepara giovani dall’Its all’inserimento in azienda. La presidente Rossella Ferro: «Il 78% di chi finisce gli studi ha un posto». Il segreto? Il rapporto stretto con le imprese che chiedono professionalità ad hoc, Valentina Santarpia

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