Come trasporre in immagini lispirazione artistica di Lennon

di Aldo Grasso

Il documentario Imagine – John Lennon il tentativo di trasporre in immagine l’ispirazione artistica di Lennon, il legame profondamente simbiotico fra il cantante e la sua musa giapponese

Prendetemi per matto, ma la canzone Imagine di John Lennon, la canzone pi coverizzata della storia della musica leggera, non mi piace: non perch sia, come sostiene Giorgia Meloni, l’inno dell’omologazione mondialista (Se uno, diciamo, non capisse l’inglese e non sentisse il testo, la canzone fantastica), ma perch troppo languorosa, cio incline al sentimentalismo, alle smancerie utopistiche, alla leziosit. Per questo motivo ho seguito con attenzione il documentario Imagine – John Lennon , sul Nove. Con la produzione esecutiva di Yoko Ono, Gimme Some Truth (questo il titolo originale) il tentativo di trasporre in immagine l’ispirazione artistica di Lennon, il legame profondamente simbiotico fra il cantante e la sua musa giapponese. E la recensione potrebbe finire qui, perch lei il sottotesto di tutto il programma. Non la messa in scena di un processo creativo ma di un processo riabilitativo (non ho nulla contro Yoko Ono, ma i fan dei Beatles allora erano scatenati contro di lei, rea di aver sfasciato il quartetto).

Il doc una sorta di diario visivo della lavorazione di Gimme Some Truth: nella cornice bucolica degli Ascot Sound Studios a Tittenhurst Park, la residenza in stile Tudor della coppia, possibile seguire molte fasi del processo di registrazione: vediamo Lennon in sala d’incisione discutere con Yoko sulle prime strofe di Imagine e chiacchierare insieme a George Harrison, lo vediamo al piano comporre Jealous Guy. Non manca neppure una frecciatina a Paul McCartney, quando John ammette che How Do You Sleep? una critica deliberatamente cattiva rivolta a lui. La scena pi imbarazzante quando Lennon indossa una t-shirt gialla per reclamizzare il libro della moglie Grapefruit – Istruzioni per l’arte e per la vita, un manuale di ricette su come realizzare opere d’arte virtuali, qualunque cosa voglia dire. Adesso, per, vado a risentire Imagine.