La commissaria Dalli (Uguaglianza): «Queste accuse sono molto gravi. Tolleranza zero per la corruzione»

La commissaria Dalli (Uguaglianza): «Queste accuse sono molto gravi. Tolleranza zero per la corruzione»

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di Francesca BassoLa commissaria all’Uguaglianza Helena Dalli, maltese, gioved era a Bologna e sar venerd a Reggio Emilia per una serie di incontri ufficiali. I bambini non dovrebbero subire conseguenze a causa delle diverse leggi sulla famiglia negli Stati membri Dalla nostra corrispondente BRUXELLES — Che impatto ha questo scandalo sulle istituzioni Ue? Pensa che la Commissione abbia qualche responsabilit per come ha gestito le relazioni con il Qatar? La Presidente von der Leyen si gi espressa in merito. Queste accuse sono molto gravi e le indagini sono attualmente in corso. L’Ue ha tolleranza zero per la corruzione, come abbiamo dimostrato in passato e come dimostreremo anche in questo caso. La commissaria all’Uguaglianza Helena Dalli, maltese, gioved era a Bologna e sar venerd a Reggio Emilia per una serie di incontri ufficiali. Cosa dovrebbero fare ora la Commissione e il Parlamento Ue per reagire allo scandalo? Accogliamo con favore la trasparenza e la collaborazione del Parlamento Ue con le autorit belghe preposte all’applicazione della legge. Attendiamo le decisioni finali del sistema giudiziario e adegueremo di conseguenza le nostre relazioni estere. Trattandosi di un’indagine in corso, non possiamo fare ulteriori commenti sulla questione. Perch in Italia? Ho ricevuto l’invito di Bologna e Reggio Emilia, due citt che sono all’avanguardia nell’attuazione dell’Unione dell’uguaglianza e nella promozione dell’inclusione e della diversit a livello cittadino. Sono felice di essere in Italia e la mia visita anche un’opportunit per valutare e discutere come l’Italia sta realizzando le nostre strategie di uguaglianza dell’Ue a livello locale. Quali sono le priorit Ue su diritti e uguaglianza? Abbiamo appena presentato proposte legislative su standard vincolanti per gli organismi di parit e sul riconoscimento della genitorialit transfrontaliera. Ora spetta al Parlamento Ue e al Consiglio lavorare e adottare le nostre proposte. Vorrei vedere rapidi progressi sulle nostre proposte di direttiva sulla parit di trattamento, sulla trasparenza delle retribuzioni e sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. Abbiamo bisogno di questa legislazione per un cambiamento tangibile. La proposta per il riconoscimento della paternit tra Stati membri richiede l’unanimit. Sar raggiunta? La proposta stata appena adottata. Presenteremo la proposta al Consiglio entro la fine dell’anno, ma le discussioni dettagliate si svolgeranno solo l’anno prossimo. quindi prematuro fare ipotesi. Tutti i bambini nascono con gli stessi diritti, quindi sottolineeremo la necessit di proteggere sempre i diritti dei bambini nelle situazioni transfrontaliere. Quali e quanti Paesi dell’Ue non riconoscono i genitori dello stesso sesso? I diversi Stati membri definiscono la famiglia in modo diverso e questo non sar influenzato dalla nostra proposta. Tuttavia, a causa delle diverse legislazioni in materia di famiglia, i bambini con due genitori che si spostano all’interno dell’UE rischiano di avere un rapporto giuridico solo con uno dei due genitori quando viaggiano o risiedono in un altro Paese dell’Ue. una situazione inaccettabile che mina l’interesse dei bambini. I bambini non dovrebbero subire conseguenze a causa delle diverse leggi sulla famiglia nello Stato membro ospitante. Una volta che un rapporto genitore-figlio stabilito in un Paese, deve rimanere in vigore in tutta l’Unione. La ministra della Famiglia Eugenia Roccella ha detto che ogni bambino ha per forza una mamma e un pap. Ha una donna che lo ha messo al mondo e un pap biologico. Quando si dice che ha due mamme o due pap, non si dice la verit. d’accordo? Questa affermazione confonde le origini biologiche di un essere umano con lo status giuridico di famiglia e genitorialit. Tale affermazione sembra mettere in discussione non solo la genitorialit tra persone dello stesso sesso, ma anche il concetto di genitori adottivi e altre forme di famiglia esistenti nell’Unione europea. Tutti i bambini, senza eccezioni, nascono con tutti i diritti umani e non dovrebbero essere esclusi. Si tratta di un diritto fondamentale sancito dal diritto comunitario e internazionale. La nostra proposta non pregiudica il diritto degli Stati membri di definire la famiglia, ma ci che conta che le diverse legislazioni nazionali degli Stati membri non portino a conseguenze che mettano in pericolo l’interesse superiore dei bambini nelle situazioni transfrontaliere. A luglio, il Parlamento europeo ha chiesto di inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Ma complicato. Nel frattempo, cosa pu fare la Commissione per garantire il diritto all’aborto nell’UE, visto che di competenza nazionale? In Polonia messo a rischio e a Malta negato. Da un punto di vista giuridico, l’Ue non ha alcuna competenza in materia di diritto all’aborto, poich la legislazione in questo settore spetta agli Stati membri. Gli Stati membri sono responsabili della definizione della loro politica sanitaria e dell’organizzazione dell’assistenza sanitaria. Tuttavia, quello che diciamo che ogni donna nell’Ue ha il diritto a un’assistenza e a un trattamento di buona qualit, compresa l’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva. Questi diritti sono sanciti da trattati europei e internazionali, ed per questo che continuiamo a sostenere un’assistenza sanitaria preventiva e di qualit finanziando le organizzazioni della societ civile che si occupano di diritti sessuali e riproduttivi, ad esempio nell’ambito del nostro programma Cittadini dell’UE, uguaglianza, diritti e valori. 15 dicembre 2022 (modifica il 15 dicembre 2022 | 22:08) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-12-15 21:17:00, La commissaria all’Uguaglianza Helena Dalli, maltese, giovedì era a Bologna e sarà venerdì a Reggio Emilia per una serie di incontri ufficiali. «I bambini non dovrebbero subire conseguenze a causa delle diverse leggi sulla famiglia negli Stati membri», Francesca Basso

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